18 carri, 540 persone coinvolte nell’organizzazione della sfilata, e 140 addetti alla sicurezza. Sono questi alcuni numeri dell’84esima edizione della Festa dell’Uva di Riccia, per la quale è iniziato il conto alla rovescia.
Una tre giorni ricca di prelibatezze enogastronomiche, ma anche di musica e cultura che prenderà il via il prossimo venerdì 11 settembre alle 21 con la degustazione della Tintilia e dei prodotti tipici del Molise a cui seguirà il concerto de ‘Li Straccapiazz’.
Altro momento particolare dedicato alla musica quello in programma per la giornata di sabato, con la nona edizione del premio ‘Matteo Salvatore’, manifestazione pugliese per ricordare il cantastorie del Gargano scomparso il 27 ottobre 2005, che dallo scorso anno si è spostata a Riccia. Nell’ambito del premio, ci sarà il concerto ‘Così cantava Napoli’ di Mario Salvatore.
L’attesissima sfilata dei carri allegorici prenderà poi il via alle 15 di domenica 13 settembre. Il simbolo della Festa dell’Uva è infatti il carro. La sua realizzazione è impresa laboriosa e molto sentita da parte della comunità e vi si fondono fede, spirito di competizione e voglia di stupire. L’allestimento del carro è frutto di giorni interi, e anche di notti, trascorsi sulle aie di ogni contrada a tagliare tavole, a modellare forme, ad incastonare acini come fossero pietre preziose fino a rivestirne ogni parte.
Sui carri trovano posto i figuranti vestiti con gli abiti tradizionali, una notevole quantità di utensili e di strumenti della civiltà contadina e fedeli ricostruzioni di case, vigne, cantine, cucine. Così addobbati ediventano delle allettanti arche del gusto da cui attingere a piene mani i prodotti e le vivande tipiche del territorio riccese. Il lungo e variopinto corteo che si snoda nelle strade del paese è avvolto in un’atmosfera traboccante di suoni e di allegria, pregna dell’odore dell’uva pigiata e del vino versato, offerto e bevuto.
Al momento più caratteristico della tre giorni di festa in occasione della Madonna del Rosario parteciperanno gli sbandieratori e i musicisti de ‘I Federiciani’ di Lucera, il gruppo folk ‘G. Moffa’ di Riccia, i ‘Ri Ualanegli’ di Pontelandolfo, ‘Lu Passarielle’ di Ferrazzano, ‘La Polifonica Monforte di Campobasso’ e il gruppo musicale ‘I Recucce’ di Petrella Tifernina.
La serata sarà chiusa dal concerto, in piazza Municipio, di Mimmo Epifani e gli Epifani Barbers. A seguire la premiazione dei carri. Così come lo scorso anno, anche per questa edizione, oltre al riconoscimento assegnato al più bello, sarà insignito anche il carro che si è distinto per la migliore offerta musicale.
Soddisfatto per l’entusiasmo e l’impegno che come ogni anno è tangibile nel paese del Fortore il presidente del Comitato Festa dell’Uva, Michele Di Domenico che nel corso della conferenza stampa ha illustrato i diversi appuntamenti.
Alla presentazione della 84esima Festa dell’Uva di Riccia avvenuta nella sede della Camera di Commercio di Campobasso il sindaco, Micaela Fanelli, ha ringraziato tutti coloro che ogni anno rendono possibile il rinnovarsi delle antiche tradizioni. “Mi riferisco a chi collabora fattivamente, ai carristi, ai cosiddetti operai della festa, perché senza di loro niente potrebbe essere realizzato”.
“La Festa dell’Uva – ha proseguito la Fanelli – è la perfetta interpretazione dei tempi e del rilancio del turismo su cui il Molise deve puntare. Expo è a Riccia in questi giorni in un evento capace di riprodurre e promuovere tutte le tematiche dell’esposizione universale: dallo stretto legame tra la tradizione e l’innovazione, all’importanza dell’agricoltura e del rispetto del pianeta, fino alla solidarietà verso gli ultimi”.
A sottolineare l’aspetto culturale e antropologico della manifestazione il consigliere al Comune di Riccia con delega alla Cultura che ha posto l’enfasi su una festa che oltre a recuperare gli antichi riti dionisiaci si pone come un vero e proprio “museo itinerante della tradizione contadina”.
A Riccia, 11-12-13 settembre, ognuno potrà dunque perdersi nell’intreccio dei vicoli del borgo antico, ammirare le più belle opere artistiche ed architettoniche del Rinascimento molisano, e godere di una festa spettacolare e coinvolgente perpetuata da una comunità accogliente e gentile.
fab.abb