Dopo gli interventi condotti nello scorso secolo, che hanno consentito di recuperare alla conoscenza le principali aree pubbliche della città e le fortificazioni, le esplorazioni attuali si prefiggono lo scopo di riportare alla luce la parte dell’antica Saepinum che ancora giace, interrata, all’interno della cinta muraria.
Lo scavo, che si è concluso in questi giorni, ha liberato una parte del tempio dai crolli che colmavano l’interno del podio, recuperando interessanti elementi della decorazione del tetto e degli alzati, che serviranno a ricostruirne l’aspetto originario. Futuri finanziamenti dovranno garantire la prosecuzione dello scavo e il restauro del monumento, la cui individuazione rappresenta senz’altro una delle scoperte più importanti avvenute negli ultimi decenni in Molise.
Le risorse utilizzate si aggiungono ai cospicui finanziamenti messi a disposizione negli anni dal Ministero per i Beni e le Attività culturali e il Turismo per acquisire l’intera area circoscritta dalle mura di fortificazione e per potenziare la fruizione di uno tra i più straordinari e suggestivi siti archeologici che il patrimonio culturale italiano possa vantare.