Uno dei primi settori ad aver subito le conseguenze delle chiusure dovute alla pandemia da Covid-19 è quello del turismo e dei viaggi.
I blocchi, prima nazionali e poi mondiali, hanno contribuito ad accrescere una crisi senza precedenti. In base al DCPM n.19 del 25 marzo, le strutture ricettive di tipo extra-alberghiero sono state considerate attività non essenziali e, dunque, ne sono state predisposte le chiusure. Anche altri settori direttamente collegati al comparto turistico hanno subito impatti negativi, come la ristorazione e i trasporti. Secondo le stime della Commissione UE, la diminuzione delle entrate a livello europeo ha raggiunto l’85% per gli alberghi e i ristoranti, l’85% per gli operatori turistici e le agenzie di viaggio, l’85% per il trasporto ferroviario a lunga percorrenza e il 90% per le crociere e le compagnie aeree. L’industria europea dei viaggi e del turismo segnala che le prenotazioni sono diminuite tra il 60% e il 90% rispetto ai periodi corrispondenti degli anni precedenti (fonte Camera dei Deputati – Documentazione parlamentare).
Le speranze di un ritorno alla normalità che nutrono, in prima persona, gli operatori del settore viaggio e successivamente i viaggiatori, si concretizzano in seguito alle disposizioni relative alle riaperture e alle misure a sostegno del comparto turistico. Infatti sono stati stanziati dei fondi, in particolare il Fondo turismo che prevede un finanziamento di 50 milioni di euro per il 2020 e ulteriori 100 milioni per il 2021. È evidente un desiderio di tornare a dare un equilibrio finanziario al settore dei viaggi e la risposta da parte dei viaggiatori non si è fatta attendere perché le prenotazioni galoppano ad un ritmo calzante, sia per le mete relativa all’Italia che per all’estero.
La situazione di ripresa è visibile in tutte le regioni italiane e anche per il Molise le cose sembrano andare nella giusta direzione.
“Non ci aspettavamo di lavorare così intensamente da quando abbiamo riaperto”, racconta infatti Giuseppe Gennarelli, titolare della’genzia viaggi in via Veneto a Campobasso.
“In pratica – dice – siamo passi da una fase zero a una fase dieci, nel senso che fino a maggio i nostri fatturati erano realmente zero, dalla fine di maggio abbiamo visto una notevole voglia di tornare a vivere, quindi a viaggiare e programmare vacanze o weekend”.
La scelta riguardante le mete dei viaggiatori ha mostrato un trend di preferenza per determinati posti e mezzi di trasporti, compatibili con le misure ancora in vigore. Anche se l’Italia resta la destinazione più richiesta (in particolare i villaggi turistici, la Sardegna e le isole), ciò che i clienti richiedono maggiormente sono le crociere. Un tendenza certamente giustificabile dalle regole anti Covid, poiché “durante una crociera vengono effettuati tre tamponi, non si può scendere dalla nave se non per escursioni organizzate e, per questo motivo, le compagnie stanno organizzando dei pacchetti particolarmente vantaggiosi per permettere a tutti di effettuare le escursioni”, afferma l’operatore del turismo.
Il turismo “fai da te” ha caratterizzato il settore dei viaggi sin dai primi sviluppi della digitalizzazione e ciò ha portato molti viaggiatori ad organizzarsi seguendo le indicazioni descritte all’interno di siti web o da blog di viaggi. Come accade per ogni settore che si affaccia al mondo della digitalizzazione, è necessario che il fruitore del servizio sappia distinguere un prodotto efficiente da un prodotto dai contenuti scarsi. Nel contesto del turismo, i professionisti del settore privilegiano il contatto faccia a faccia, soprattutto se il cliente è poco esperto.
Ma nulla ostacola ad uno sviluppo misto, cioè contatto con i clienti favorito dalla conoscenza tramite il web, il cui scopo principale è quello di facilitare gli accessi ai servizi. Infatti, come spiega Gennarelli “durante il Covid ci siamo trovati a gestire una serie di problematiche legate a prenotazioni effettuate prima della pandemia e le abbiamo risolte tutte con il 100% di feedback positivo. Questo non solo con i nostri clienti, ma, sembrerà assurdo, abbiamo offerto consulenza anche a clienti che non avevano acquistato servizio presso di noi. Da questo modo di agire ne stiamo traendo beneficio perché tanta clientela ha apprezzato il servizio e sta tornando anche semplicemente per una prenotazione volo con una cifra irrisoria, ma con la sicurezza di poter risolvere qualsiasi problema”.
I costi dei viaggi e dei voli aerei, invece, hanno subito delle variazioni in base ai periodi di riferimento.
A maggio, appena dopo le riaperture, i costi erano molto bassi in seguito allo stop del mercato. Con il passare dei giorni, sia per un villaggio, volo aereo o crociera, i costi continuano ad aumentare perché c’è stata una crescente e continua richiesta e, di conseguenza, gli operatori stanno aumentando i prezzi dinamici, vale a dire una strategia di vendita che utilizza un algoritmo per cui un’azienda vende i suoi servizi/prodotti a prezzi flessibili, che variano nel tempo in considerazioni di determinate variabili.
Tuttavia, rispetto a prima della pandemia, i costi sono ancora leggermente bassi e non si supera la fascia media di prezzo.