Basta parchi eolici in Molise. Il M5S organizza manifestazione
Carola Pulvirenti
350 aerogeneratori in 4400 Kilometri quadrati
Basta parchi eolici in Molise, questo il tema dell’incontro svoltosi ieri a Nuova Cliternia. ‘Abbiamo una concentrazione di impianti eolici nettamente superiore alla media nazionale. – ha ricordato Valerio Fontana. Il consigliere regionale spiega che, in Molise, vi sono circa 350 aerogeneratori in soli 4400 chilometri quadrati e che si tratta di numeri in controtendenza rispetto a quelli relativi al riparto dei fondi ricevuti. “Riceviamo ogni anno circa lo 0,5% della torta dei finanziamenti nazionali, – prosegue Fontana – ma registriamo il 3,8% dell’energia eolica prodotta a livello nazionale. A questi numeri si aggiunge un’altra anomalia: abbiamo subito una proliferazione incredibile di micro parchi eolici da 5-6 pale, che hanno invaso gran parte del territorio regionale. In Italia siamo l’unica regione a non disporre di una legge urbanistica. Tutto ciò è inaccettabile”.
Il Progetto di Campomarino-Portocannone
Il progetto del parco eolico di Campomarino– Portocannone prevede nuovi impianti ma i cittadini non lo approvano. “L’installazione di parchi eolici e fotovoltaici, in basso Molise, va fermata in maniera trasversale. – afferma Vittorio Nola che invita Provincia e sindaci ad esprimere la propria contrarietà. Il Consiglio ha chiesto la sospensione di tutte le autorizzazioni, in attesa dell’approvazione del Piano paesaggistico. “Se in Molise dobbiamo assistere periodicamente a progetti incoerenti con le sue vocazioni naturali – afferma Angelo Primiani – è perché il governo Toma si è rivelato totalmente incapace di fare scelte programmatiche lungimiranti. Lo sviluppo però, se è di questo che parliamo, dovrebbe sempre tener conto del sacrificio di chi per primo ha scommesso su queste aree.”
Il Piano energetico della regione
“In Regione abbiamo approvato il Piano energetico nel 2017, ma ad oggi mancano ancora le linee guida – commenta Patrizia Manzo, portavoce del M5S – Nel frattempo c’è una bozza di Piano paesaggistico regionale, che attende la definitiva approvazione da decenni, dopo lungaggini e concertazioni con Unimol e Mibact. La portavoce spiega che oggi serve una seria programmazione per cambiare rotta e una politica in grado di disegnarne il futuro. Una politica in grado di puntare sulla gestione collettiva dell’energia, attraverso la promozione delle comunità energetiche, mettendo in rete economia pulita a costi ridotti.