Bilancio, per il PD Toma finge di non vedere il semaforo rosso: “Gravissime responsabilità della maggioranza”
“Un caso che, purtroppo, rischia di fare scuola per la gravità: quattro bocciature. Si tratta di un semaforo rosso su tutta la linea in merito agli atti di Bilancio della Regione Molise da parte del Collegio dei revisori dei conti che rilancia, senza appello, alcune delle valutazioni critiche della Corte dei conti. A nulla valgono le differenti formulazioni del Collegio, sfumature a cui può appellarsi solo un Presidente in cerca di qualche malcelato alibi. Si parte dal Rendiconto generale (2019) per il quale si ribadisce il parere negativo a seguito della parziale parifica del Rendiconto da parte della Corte e le integrazioni tentate e non considerate sufficienti dal Collegio dei revisori. E di conseguenza anche il Rendiconto consolidato risulta bocciato dai revisori”. A scriverlo, in una nota, sono i consiglieri regionali del PD, Micaela Fanelli e Vittorino Facciolla.
“Segue il Bilancio Consolidato (2019): anche questo ottiene una valutazione globalmente negativa per la gestione delle partecipazioni regionali. Mancano le carte e mancano le rispondenze, come nel caso di Molise Dati. Su questo abbiamo voluto avanzare oltre alle valutazioni critiche di tipo economico-finanziario, anche sul piano politico. Che risultati si stanno portando? Se Next Generetion EU ci indica la strada della digitalizzazione l’indirizzo regionale e di Molise Dati qual è? Abbiamo letto le proposte per il Recovery fund e siamo molto preoccupati che non avremo alcun riscontro poiché la qualità progettuale è bassa. E così il Molise continuerà a fare passi indietro – proseguono i consiglieri regionali piddini – La variazione di bilancio – la seconda, a breve distanza – ha visto le minoranze contrarie in quanto l’ennesima testimonianza di una incapacità di programmazione, in quanto diverse spese non sono sopravvenute, ma potevano ben essere previste nel bilancio, senza richiedere una variazione ulteriore.
Quindi, ciò che in sostanza viene certificato, è un fallimento sia per la gestione finanziaria che per quella economico-patrimoniale. In particolare, la questione di divergenza riguarda il computo del debito dell’Inps per i mancati versamenti degli oneri a seguito della sospensione del Terremoto 2002.
Questo profilo, unitamente a tanti altri, è posto alla base del parere negativo sull’Assestamento del Bilancio di previsione 2020/2022 che preannuncia un ulteriore giudizio negativo sul Rendiconto 2020. Questo ci preoccupa davvero! Oggi stiamo tagliando definitivamente il ramo dei conti su cui tutti sediamo. Domani non sarà possibile usare colla per rimettere insieme i pezzi.
Si assommano altri problemi. Anche l’Assestamento arriva fuori termine (come gli atti innanzi), essendo il 30 novembre quello finale per l’approvazione. E di nuovo la proroga dei commissari delle comunità montane. No!
Ciò nonostante, la maggioranza vota. Vota gli atti e si assume una responsabilità enorme sotto tutti i profili, prima su tutte una responsabilità contabile e di possibili indizi verso ipotesi di danno erariale.
Vota l’esercizio provvisorio, ovviamente. E la seconda variazione. Tutti atti che dimostrano ulteriormente l’incapacità di programmazione di un tecnico prestato alla politica.
Ricordiamo ancora quando Toma sosteneva che lui non avrebbe mai approvato esercizi provvisori e atti fuori termini perché dimostravano incapacità. Decisamente nulla al cospetto di quanto si sta, invece, verificando oggi! Nessuna Regione ha mai adottato atti con pareri negativi dei revisori.
Per queste incapacità, sicuramente va migliorato enormemente l’attività degli uffici, ma non come si sta pensando di fare. Con due determine del Direttore generale del servizio bilancio, con cui vengono fatte due gare per la bellezza di 280mila euro per l’affidamento di un sistema informatico per la rilevazione contabile e soprattutto per il supporto all’attività amministrativa e contabile. Si tratta delle determine numero 93 e 94 del 19 ottobre 2020. Davvero appare difficile e incomprensibile oggi anche solo pensare che si possa affidare all’esterno un servizio “core” della regione come quello amministrativo e contabile della ragioneria. Soprattutto dopo che nelle ultime due annualità prese a riferimento dalla Corte, il Governo Toma raggiunge il primato per aumento percentuale di costi per servizi studi e consulenze esterne (più 160 e più 60%). Cioè mentre la Corte dice riducete i costi di queste voci e migliorate la qualità degli uffici e del personale, che si fa? Si aumentano queste voci per non fare nessuna operazione strutturale di miglioramento del personale dedicato al bilancio e ai “conti”. Per questo, abbiamo presentato durante la seduta di oggi una specifica Interrogazione su questi profili. Un’ennesima riprova del cattivo funzionamento generale del settore dove meglio doveva risplendere la capacità di un Presidente – Tecnico”.