Oltre le città, dentro l’Europa: Toma all’evento del PPE
Si è parlato di prospettive turistiche post-pandemia per le aree periferiche italiane nel corso del dibattito a distanza ‘Europe starts in Tuscia. Oltre le città, dentro l’Europa’, che ha avuto luogo ieri pomeriggio.
L’evento è stato organizzato dalla Delegazione italiana del Gruppo del Partito popolare europeo in seno al Comitato delle Regioni. Fra i relatori, il presidente della Regione Molise, Donato Toma, che ha toccato due temi: come una regione, con le proprie energie, riesca ad attrarre turisti e fare investimenti che possano migliorare il raggiungimento delle zone rurali, il primo; l’esperienza di un presidente durante l’emergenza Covid, il secondo.
“Quando ci siamo insediati – ha spiegato il presidente – abbiamo analizzato a fondo la situazione del territorio e ci siamo resi conto che, a fronte di interventi programmatici a lungo termine, quali, ad esempio, il potenziamento della rete infrastrutturale viaria e ferroviaria, avevamo l’esigenza di dare risposte immediate per rilanciare l’economia e lo abbiamo fatto ipotizzando di trasformare alcune nostre criticità, invecchiamento della popolazione e spopolamento del territorio, in strumenti di opportunità, in punti di forza. Da subito, infatti, abbiamo attivato una serie di misure a favore dei comuni a bassa densità demografica”.
“L’altro aspetto sul quale ci siamo concentrati e sul quale abbiamo investito molto – ha detto ancora – è stato un intervento corposo che ci ha consentito di mettere insieme turismo e cultura, accompagnato da una campagna di marketing promozionale, avvalendoci, soprattutto, dei social. Siamo partiti dalla consapevolezza che occorreva puntare su eventi culturali di grande spessore, unici, in grado di attrarre visitatori e, dunque, incrementare il flusso turistico. Lo abbiamo fatto attraverso l’organizzazione di manifestazioni a carattere internazionale, che hanno coniugato il local con il global, quello che io amo definire ‘glocal’. Un turismo lento, anche di nicchia, che non necessita, peraltro, di grandi arterie, si addice molto alla nostra regione”.
“Siamo riusciti a superare il deficit di immagine e di conoscenza, che per lunghissimo tempo aveva caratterizzato il nostro territorio, e i risultati ci hanno premiati anche con l’emergenza in atto – ha rimarcato il governatore – in quanto il Molise, nel corso dell’ultima estate, ha fatto registrare un numero di presenze turistiche ampiamente superiore a quello degli anni precedenti”.
Per quanto riguarda la fase post-Covid, Toma ha evidenziato come la “pandemia ci abbia insegnato che l’isolamento del territorio, la bassa densità demografica possono essere una carta da giocare. Potremmo ripartire da qui sollecitando il Governo nazionale, ma direi anche l’Unione europea, affinché si passi da un isolamento passivo, com’è stato finora, ad un isolamento attivo di queste zone, coniugando lo sviluppo con la sostenibilità”.
Riguardo alla sua esperienza di presidente in tempo di Covid, il governatore ha parlato di “lavoro dove devi avere la capacità di monitorare costantemente la situazione e intervenire con adeguati ed efficaci strumenti amministrativi. Ma non bastano le ordinanze, i provvedimenti di sostegno, gli aiuti economici. Ci vuole una grande dose di umanità, ci vuole un amore incondizionato nei confronti della tua gente che si sente smarrita, alle volte protesta e arriva, perfino, a condannare il tuo operato. Essa va capita, aiutata e sostenuta a superare questo difficile momento”.
“Un presidente di Regione, in frangenti come questi, deve operare secondo i canoni di un buon padre di famiglia. Ed è questo che mi sforzo di fare nella mia azione quotidiana”, ha concluso il governatore.