Pallacanestro serie A1, il neo-preparatore della Magnolia Campobasso, Walter Primavera, si presenta: “Bella emozione”
Da un paio di settimane è il nuovo ‘angelo custode’ della preparazione fisica dei #fioridacciaio. In casa La Molisana Magnolia Campobasso ad entrare nello staff tecnico del gruppo rossoblù c’è anche il preparatore fisico Walter Primavera. Venafrano (e molisano) nel cuore dopo un’infanzia vissuta a Napoli, l’ultimo arrivato nello scenario dell’Arena ha dalla sua un curriculum di tutto rilievo sia sul fronte della fisioterapia e della riabilitazione (il centro studi attività motorie è tra i punti di riferimento su questo fronte nell’area centromeridionale) che sul versante specifico della preparazione.
A TUTTO TONDO Impegnato nel futsal (il progetto Sporting Venafro del fratello gemello, e presidente, Gianluca), ma anche nel calcio (da questa stagione supporta Fabio Di Rienzo al Città di Isernia Fraterna Roccasicura ed era stato contattato anche dall’Fc Matese di serie D), è però nel basket che Primavera ha il suo universo di riferimento.
Ex cestista, ha iniziato il suo percorso professionale col Basket Venafro ed è entrato negli staff dell’Italbasket, dove ha esordito con l’under 14 femminile (trovando anche in quella circostanza la termolese Alessandra Falbo) e poi passando sul fronte maschile prima con l’under 16 e poi, in prospettiva, con l’under 18 (anche se il lockdown legato alla pandemia da Covid-19 ha bloccato questa nuova avventura).
INCROCIO TERMOLESE «In effetti – ci scherza su Primavera – in ogni mia esperienza d’avvio nella pallacanestro in rosa una costante è Alessandra Falbo. Al di là di questo, vivo quest’avventura nel capoluogo di regione come se fossi qui da tanto tempo. Sto lavorando con le ragazze da un paio di settimane e già si è instaurato un bellissimo rapporto».
CURRICULUM… ARRIVATO «Mi sento pienamente a mio agio con il resto dello staff, persone che ammiro appieno professionalmente. Con Vincenzo Di Meglio avrei dovuto lavorare nell’under 18 maschile. Mimmo (coach Sabatelli, ndr) lo conosco da una vita. L’ho incontrato sul parquet anche da avversario e l’ho avuto come referente tecnico territoriale nelle selezioni regionali. L’ho sempre stimato e, da quando ha iniziato l’avventura con la Magnolia, parlando con lui, scherzosamente gli chiedevo sempre a chi e come avrei dovuto inviare il mio curriculum. Ora sono qui e devo dire grazie a tutta la società (in primis alla ‘triade dirigenziale in rosa’) e a tutti gli altri dello staff che ho avuto modo di conoscere. Quella di Campobasso è una realtà ancora più bella di quanto potessi ipotizzare. La Nazionale resta sempre una forte emozione, ma poter affrontare il massimo campionato con la società della tua regione è una sensazione superlativa. Lo vivo nel futsal, ora lo vivrò con la Magnolia in maniera ancora più intensa perché con il club hai un periodo di lavoro collettivo più ampio di quello con le selezioni nazionali che, per forza di cose, è più compresso».
‘MASCHI CONTRO FEMMINE’ Impegnato con ambedue le metà del cielo, Primavera rileva come al femminile «la professionalità sia maggiore. Le donne hanno, mediamente, più sete di conoscenza degli uomini. Ti studiano molto e anche nel mio caso qui a Campobasso le ragazze che hanno avuto modo di lavorare con chi mi ha preceduto, collega di indubbio valore, hanno ‘scrutato’ il mio modus operandi. Ma, dopo sei allenamenti (tre sul parquet ed altrettanti in sala pesi) con il gruppo, ho avuto modo di riscontrare una gran bella sintonia. Personalmente, nella mia carriera, non mi è mai capitato di subentrare. Qui sono entrato in corsa nella consapevolezza di un periodo non semplice dal punto di vista degli infortuni, legato anche ad un riavvio dopo la lunga parentesi di inattività figlia del Covid-19. Lo si vede, del resto, anche in altre discipline, di squadra o individuali».
DESIDERATA STAGIONALI Un quadro su quelle che potranno essere le qualità da raggiungere per i #fioridacciaio è ben presente nelle ulteriori riflessioni di Primavera.
«Tutti gli staff tecnici con cui ho lavorato – chiosa – mi hanno sempre chiesto di poter contare su formazioni in grado di dare alta intensità in campo, dando il massimo delle proprie capacità fisiche, spingendo tanto e lottando in ogni frangente. Con le ragazze sto lavorando per dar vita ad un programma personalizzato per ognuna di loro, così da poterle farle rendere al massimo. Nella mia carriera, l’aspetto più bello è sempre stato sentire i complimenti provenienti dai dirigenti delle squadre avversarie verso i dirigenti del mio team per le qualità atletiche che esprimevano i giocatori in campo. Per ora, posso dire che a Campobasso si sta facendo un lavoro di staff davvero di rilievo e questa è una base su cui si può costruire in maniera concreta ed efficace».