Dal 2012, più di 2 mila giovani chiedono alla Regione Molise: “Che fine ha fatto il Piano Integrativo Giovani Molise?”
MARIA CRISTINA GIOVANNITTI
Si chiamava ’Piano Integrativo Giovani Molise’, nella realtà sarebbe stata un’ancora di salvezza per tutti i giovani inoccupati e disoccupati di questa regione, prima di ‘vomitarli’ per sempre fuori dal Molise. Il silenzio che ruota intorno a questo Progetto d’integrazione ed inserimento lavorativo per i giovani è davvero disillusorio, soprattutto per un target di ragazzi che ormai nella politica crede poco o nulla. A farsi portavoce di ben 2 mila 272 giovani molisani che hanno avanzato la propria candidatura è il consigliere regionale Salvatore Micone che ha proposto diverse interrogazioni, rivelatesi un buco nell’acqua.
Tutto comincia il 18 dicembre 2012 quando, con determina n.1153 “Percorsi sperimentali di orientamento e consulenza specialistica finalizzati all’occupazione di giovani molisani”, a favore del reclutamento lavorativo e dell’occupabilità in regione, vengono stanziati ben 1.742.000 euro da destinare a 100 giovani molisani, di cui 60 sarebbero stati impegnati sul territorio di Campobasso e 40 su Isernia. Questo progetto avrebbe finanziato: borse di studio per i tirocini per un importo pari ad € 300.000,00; incentivi per assunzione e creazione d’impresa per un importo pari ad €1.400.000,00; oneri per l’attuazione dei tirocini per un importo pari ad €42.000,00.
Sono passati due anni e di quel progetto neanche l’ombra ma non solo: nessuno dei 2 mila 272 candidati ha saputo se è idoneo o meno, neanche il primo step di selezione è stato attuato. Com’è possibile? Lo chiede a iosa il consigliere Micone il quale, a marzo di quest’anno, ha ricevuto una insoddisfacente – secondo lui – risposta dall’Assessore Michele Petraroia: troppe nefaste coincidenze si sono abbattute su quest’ancora di ‘salva giovani molisani’ che hanno portato ad un ritardo di ben due anni. E’ lungo il funesto elenco che ha rallentato le pratiche di attuazione del Progetto Giovani: erano state nominate due Commissioni di Tecnici per la Valutazione formati da dirigenti e funzionari della Regione i quali si sono trovati di fronte una pila di candidature cosicché si sono divisi in 4 gruppi di lavoro. Prima di cominciare la cernita hanno notato che bisognava rendere i criteri di valutazione più chiari e trasparenti rispetto a come venivano presentati nell’Avviso pubblico del 2012, troppo generico ed ampio, e così hanno lavorato prima a questa lunga correzione, come spiega Petraroia in risposta al consigliere Micone. A questo, poi, bisogna aggiungere che molti membri della Commissione si sono dimessi e quindi hanno rallentato il già rugginoso iter. Se poi, a questi problemi, ci aggiungiamo l’elemento non da poco del Bilancio della Regione fatto di carenza di liquidità e di vincoli dati dal Patto di Stabilità, lo ‘stallo’ è fatto. Così a marzo 2014 l’Assessore Petraroia rispondeva al consigliere Micone e prometteva un impegno in tempi celeri, questo accadeva ben 6 mesi fa. Intanto i 2mila e 272 giovani aspettano ancora delle risposte anche se, probabilmente, dopo due anni di attesa molti di loro saranno già fuori regione.
“Ritengo che in questo periodo storico ed economico critico anche per la nostra regione, sia dovere del Governo Regionale utilizzare in maniera congrua e celere le risorse destinate ad iniziative volte alla creazione di nuovi posti di lavoro. E’ assurdo lasciare i tanti ragazzi ad aspettare, non si sa chi e cosa visto che le risorse ci sono; tutto questo mi lascia molto perplesso e dispiaciuto per come si continuano ad ingannare i nostri giovani”, conclude infine Micone