Aiuti a fondo perduto, il dramma degli imprenditori molisani: beffati dal Mosem nel giorno del click day. ‘Fuoco incorciato’ sul governatore Toma
“È vergognoso che dopo aver preparato il progetto, lavorando le precedenti notti, fino a questo momento non sono riuscita ad entrare nel sistema. Sto provando dalle 9. È una vergogna. Lavoriamo con serietà e abbiamo bisogno di questi fondi per continuare l’attività. La Regione dia un segno di disponibilità ad accogliere tutte le domande che saranno presentate e non affidare alla fortuna la vita delle aziende molisane”.
L’ira di tantissimi piccoli imprenditori molisani corre in rete, sui social, su whatsapp.
Mail e segnalazioni arrivano ormai da giorni alle testate giornalistiche e quanto scritto da Mariassunta Palazzo, titolare del noto Miseria e Nobiltà di Campobasso è solo un esempio del dramma che in tanti stanno vivendo.
Il sito del Mosem – il sistema informativo integrato per la raccolta, la gestione e la trasmissione delle informazioni relative ai progetti d’investimento finanziati dal Fondo di Sviluppo Regionale (FESR) e dal Fondo Sociale Europeo – è off da giorni e anche oggi, nel fatidico click day, è impossibile raggiungere il sito.
Una vera follia sulle spalle di chi maggiormente ha sentito gli effetti di una lunghissima emergenza e che sperava in un piccolo aiuto che, a questo punto, diventa per molti un grandissimo punto interrogativo.
Sul piede di guerra le minoranze di Palazzo D’Aimmo che avevano già chiesto al presidente Toma di poter rinviare la scadenza del bando. Nulla da fare il governatore ha proseguito dritto.
Ma oggi la crepa nel sistema è così grande che è impensabile decidere di non intervenire per correggere il tiro e anche con una certa tempestività.
Intanto, i dem, così come annunciato dalla capogruppo Micaela Fanelli hanno già presentato un’interrogazione urgente al presidente Toma. Nero su bianco per ottenere risposte su tutte le falle di un sistema e su procedure errate.
Chiedono, invece, le dimissioni del CdA di Molise Dati cinque consiglieri di centrodestra Salvatore Micone, Armandino D’Egidio, Mena Calenda, Aida Romagnuolo e Andrea Di Lucente.
“Una vera presa per i fondelli delle aziende che sono già allo stremo, – dicono gli esponenti del centrodestra – dopo mesi di mancati incassi e senza alcun blocco dei pagamenti. Eppure il disastro di Molise Dati era annunciato. Il 25 maggio un bando simile aveva provocato gli stessi problemi: in quell’occasione le aziende a partecipare erano state meno della metà. Nonostante i “pochi” utenti, il sito era crollato e in tanti non erano riusciti a caricare la propria domanda, rimanendo con un pugno di mosche. La Regione Molise ha imparato la lezione? Macché.
Ha solo detto di aver implementato il sito, ma alla resa dei conti il risultato è stato lo stesso: le aziende si sono ritrovate senza nulla. Prese in giro ancora una volta! Adesso, però, non si può usare stupore: la Regione era a conoscenza del problema. Molise Dati sapeva”.
“Per questo motivo – concludono gli esponenti di Palazzo D’Aimmo – chiediamo le dimissioni immediate del consiglio d’amministrazione di Molise Dati perché del tutto incapace di fornire una governance adeguata ad una delle società di punta della Regione, quella che di dovrebbe guidare verso la digitalizzazione. E chiediamo le dimissioni immediate anche dei dirigenti che hanno seguito il procedimento: la loro leggerezza ha tolto alle nostre aziende anche le ultime speranze di andare avanti”.