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“Uno spazio a forma di cuore tra Abruzzo e Puglia”. La guida turistica internazionale ‘Lonely Planet’ racconta i gioielli del Molise

“Quando si sceglie di andare oltre il luogo comune che il Molise non esiste, quello spazio a forma di cuore tra Abruzzo, Lazio, Campania e Puglia assume contorni netti, torna ad essere regione, torna ad essere Italia”.

Inizia con queste emozionanti parole l’articolo di ‘Lonely Planet’, casa editrice australiana che vanta milioni di lettori in tutto il mondo, dedicando ampio spazio ai gioielli del Molise, terra di storia, cultura, tradizioni e sopratto di ambiente, ma che putroppo, per vari motivi, è sconosciuta a molti.

La giornalista Maria Clara Restivo ha compiuto un vero e proprio viaggio, attraversando da un estremo all’altro la terra molisana, sottolineando quanto la nostra piccola regione sia più un crocevia di passaggio verso mete “più ambite”, piuttosto che un punto di arrivo.

“In Molise dice la Restivo – non è un territorio in cui si capita causalmente, ma bisogna scegliere di andarci. Per godere appieno di ciò che questo viaggio potrebbe restituirvi, ed è molto di più di quello che potete immaginare, bisogna accantonare il concetto di divertimento a cui siete abituati”.

La blogger, soffermandosi su questo concetto, ha voluto far comprendere ai lettori che una vacanza in Molise non è come tutte le altre, ma un’esperienza autentica che ha a che fare con la novità e soprattutto, con lo stupore.

“Un’avventura genuina, un assaggio di vita diversa che affonda le radici in un tempo lontano, qualcosa di unico” dice ancora la Restivo nell’articolo, che mette in risalto, poi, il vero Tallone d’Achille per questa terra paragonandolo al dato nazionale: “Il 13,2 % del Pil italiano deriva dal turismo, in Molise la percentuale oscilla tra il 2,5% e il 3%, un soffio in pratica, un dato utilissimo per rendersi conto che non esiste un vero e proprio settore turistico”.

Uno dei punti forti messi in risalto è la varietà di paesaggi che la terra molisana offre. “In poco tempo (appena due giorni se si ragiona coi piedi, qualche ora e tante curve se invece si preferiscono ancora i mezzi) si passa da Capracotta, il comune più alto dell’intero Appennino, alle spiagge di Petacciato Marina”.

Dal verde delle montagne, dunque, si arriva all’ocra dei litorali e dei campi di grano bassomolisani.

“Il Molise è infatti la regione con la maggiore biodiversità sul territorio italiano- un primato nazionale e- le riserve protette presentano una flora e una fauna diversificata al massimo, all’interno di un’area territoriale relativamente piccola”.

Secondo la giornalista, a causa della geografia territoriale e dell’incuria, il modo perfetto per visitare il Molise non è con le auto, ma camminando. Una Terra che vanta il passaggio di un rito Patrimonio Unesco, la Transumanza. “Fortunatamente – scrive – la regione è attraversata in obliquo, da nord-ovest a sud-est dai tratturi”. La Restivo lo definisce- sperando in investimenti nel futuro- un “viaggio epico sia perché l’impressione è quella di calpestare la storia, di vivere altri tempi, ma epico anche perché non è un tragitto semplice. Fatta eccezione del tratturo magno che collega L’Aquila a Foggia, gli altri tracciati non sono sempre segnati e valorizzati”.

Focus, poi, sulle moltissime tradizioni, ricorrenze e luoghi storici che arricchiscono questa terra. Si va dalla sfilata dei Misteri di Campobasso, alla Processione di San Pardo a Larino, passando per le Carresi, la ‘Ndocciata di Agnone e la Festa del Grano a Jelsi, o ancora Altilia, Pietrabbondante.

Ma l’aspetto più bello, sottolineato nell’articolo, riguarda un grande pregio dei molsani: il senso dell’accoglienza.

L’ospitalità in Molise – si legge – è un dovere civile. O forse semplicemente un dono, la riconoscenza di un’attenzione a cui la regione non è abituata, quella sensazione di familiarità e agio in cui ci si sente coccolati appartiene alla gente, appartiene ai molisani- afferma la blogger. E in qualunque angolo ci si può sentire accolti. E ancora “Il culto del buon cibo non è una moda ma la consuetudine di vivere in un territorio in cui non manca niente, in cui le mozzarelle di bufala, il caciocavallo, le salsicce sono piatti “casalinghi” e i prodotti di qualità sono gli unici prodotti che si possono trovare. Sembra che il Molise ti si cucia addosso come un abito su misura”.

Un articolo che da lustro alla terra molisana, spesso messa da parte e trascurata, che fa emergere il bisogno, ora più che mai, di investire in queste ricchezze dal valore inestimabile.

                                                                                                             

                                                                                                                          P.G

Redazione

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