Covid-19, la verità dei vertici della casa di riposo di Agnone. “Non si combattono guerre senza soldati. Ecco perchè abbiamo chiesto aiuto, ma non abbiamo abbandonato gli anziani”
Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta dei vertici della casa di riposo di Agnone.
La Tavola Osca vuole innanzi tutto esprimere la più ampia solidarietà nei confronti dei suoi ospiti e dei parenti dei medesimi per l’evento drammatico, disgraziatamente, venutosi a verificare. I nostri ospiti sono tutte persone meravigliose dal sorriso che scalda il cuore e sono diventati una grande famiglia. Ci attendono giorni di apprensione ma siamo fiduciosi. E’ a loro che volgiamo quotidianamente i nostri pensieri.
I pazienti erano stati isolati, anche rispetto ai loro familiari, fin dagli inizi di marzo proprio per poterli proteggere da un eventuale rischio contagio da coronavirus. L’accesso era consentito unicamente ai medici ed al personale. Purtroppo, nonostante, il complesso di cautele adottato il coronavirus ha fatto il suo ingresso nella struttura ed allertati da taluni sintomi, è stata richiesta l’esecuzione di tamponi su tutti gli ospiti (operazione che è stata effettuata dall’ASREM in due differenti momenti). Nel mese di marzo vi sono stati plurimi contatti tra alcuni ospiti della struttura e gli Ospedali di Agnone e di Isernia.
I dipendenti impiegati presso la Tavola OSCA sono risultati tutti positivi (e non alcuni come scritto da organi di stampa) ad eccezione di una neoassunta che, ovviamente, da sola non avrebbe mai potuto garantire la prosecuzione di una gestione che ormai non era più ordinaria e che, in ogni caso, aveva un obbligo di quarantena. In sostanza ci si trovata nella condizione di non poter proseguire l’attività: non si possono combattere le guerre senza soldati!
Considerata la gravità assoluta della situazione, che costituisce un’emergenza sanitaria, si è richiesto l’intervento immediato dell’ASREM affinché attivasse tutte le attività necessarie per garantire il diritto alla salute ed il diritto alla cura degli ospiti, anche essi tutti positivi, ed è stata data la disponibilità all’ASREM a fare uso della struttura per la gestione dell’emergenza.
Un grazie di cuore va alle nostre dipendenti che hanno garantito la prosecuzione del servizio e sono rimaste a lavorare, ininterrottamente per 5 giorni, esponendosi al rischio contagio o aggravando la loro situazione.
A loro sostegno, per 5 giorni e 4 notti, è rimasto presso la casa di riposo il Signor Policella Esterino, 78 anni (risultato negativo al coronavirus e con diverse patologie) soggetto a pressioni psicologiche fortissime dovute sia ad una situazione emergenziale che alle numerose ordinanze, diffide, denunzie e polemiche.
Come l’ordinanza del 4 aprile del Commissario straordinario del Comune di Agnone, che ordinava alla Casa di riposo di rinvenire del personale, non positivo al coronavirus, sufficiente a garantire la prosecuzione del servizio (le ricerche sono state vane e TUTTE le autorità sono state informate tempestivamente. Come le svariate diffide ricevute dall’ASREM, da ultimo, quella inerente diverse prescrizioni (peraltro, già autonomamente adempiute) circa i pazienti negativi che, invece, tali non erano.
Addirittura si è appreso della denunzia alla Procura della Repubblica presentata dal Commissario straordinario del Comune di Agnone, per aver consentito alle dipendenti positive di lavorare, denunzia presentata nonostante l’evidente stato di necessità considerato che l’alternativa sarebbe stata la chiusura della struttura privando gli ospiti di qualsiasi forma di assistenza. Il legale rappresentante della Tavola OSCA (purtroppo positivo con sintomi influenzali ed in isolamento) affronterà con fierezza tutti i procedimenti penali nella consapevolezza di aver agito secondo coscienza e con l’unico obiettivo di porre il diritto alla salute ed alla cura degli ospiti e dei propri dipendenti al di sopra di tutto.
Le diffide, le ordinanze, le denunzie, le polemiche arrivavano mentre la Tavola Osca alzava la voce al fine di avere un presidio infermieristico assolutamente necessario per la cura sanitaria degli ospiti (presidio che è mancato nei cinque giorni alla struttura di Agnone nonostante le richieste) o al fine di poter avere il trasferimento di alcuni ospiti all’Ospedale di Campobasso poiché già in condizioni preoccupanti che pure è mancato, nonostante la richiesta al 118 del medico di base!
L’Asrem, per le vie brevi, faceva diverse promesse che venivano disattese sistematicamente e, incredibilmente, nessun Responsabile Asrem raggiungeva il posto nonostante la gravità della situazione! Era ormai chiaro che l’Asrem avrebbe usato qualsiasi tecnica dilatoria (verosimilmente per le difficoltà che anche essa aveva di reperire personale disponibile a lavorare), ma ciò che ha più meravigliato è stata la mancanza di supporto continuativo medico ed infermieristico nonostante la vicinanza dell’Ospedale di Agnone! Tale supporto si riteneva assolutamente necessario poiché, ormai, la casa di riposo si era trasformata in un reparto di infettivologia e l’Asrem, di fatto, richiedeva ad una casa di riposo rimasta senza dipendenti che potessero lavorare (poiché praticamente tutti positivi o con obbligo di quarantena) di farsi carico della gestione di un reparto di infettivologia senza OSS, senza medici e senza infermieri!
Vi è stata una grave carenza di comunicazione con l’Asrem, dalle notizie incerte circa la positività o meno di due ospiti alla diffida ricevuta dall’Asrem (una tra le tante) a non rilasciare istruzioni alle due risorse Asrem che sono state presenti per un periodo limitato (il turno pomeridiano del 5 ed il giorno 6) ed al rifiuto delle medesime risorse Asrem a rilasciare informazioni necessarie per il coordinamento e la gestione.
Si era ormai giunti al quinto giorno di emergenza (6 aprile), accedevano alla struttura due OSS senza medici ed infermieri nonostante le plurime richieste inviate nei giorni precedenti. Continuavano ad essere presenti due risorse della Tavola Osca (entrambe positive). Alle nostre richieste l’Asrem rispondeva con diffide! Ci sono stati momenti di tensione necessari per far muovere le acque, anche le dipendenti minacciavano di lasciare e, finalmente, l’Asrem adottava le sue decisioni e si faceva carico di perseguire la finalità istituzionale per la quale è stata istituita ossia la tutela della salute.
La casa di riposo non è mai stata informata della decisione del trasferimento a Venafro o in altro luogo e lo apprendeva direttamente da notizie di stampa e ci si scusa per non aver potuto informare i parenti degli ospiti! Riceviamo costantemente richieste da parte dei parenti circa i loro cari, è necessario che venga attivato un canale efficace di comunicazione con i parenti, molti di loro non hanno avuto nessuna notizia se non quelle pervenute dagli organi di stampa.
Vogliamo rassicurare l’opinione pubblica che non vi è mai stato alcun abbandono degli ospiti né i medesimi si trovavano in una situazione di degrado assistenziale, nonostante le dipendenti della casa di riposo stessero esaurendo le forze fisiche e psicologiche le stesse hanno operato al meglio in una situazione di emergenza assoluta, ed hanno lasciato la struttura solo dopo che l’ultimo ospite si è allontanato. Continuiamo a leggere falsità sugli organi di stampa con ricostruzioni deliberatamente frammentarie estrapolate da un contesto molto più ampio, per lo più finalizzato a ribaltare le responsabilità.
Comprendiamo benissimo le difficoltà che l’Asrem ha avuto tanto che non è riuscita, nemmeno al quinto giorno, ad inviare un numero di OSS sufficiente a garantire la gestione della struttura (così come non è riuscita a reperirli la Tavola Osca che per questo motivo si è vista destinataria di un’ordinanza del Comune di Agnone). Si è cercato nuovo personale ma vanamente: anche i leoni da tastiera sarebbero stati i benvenuti ma non si è visto nessuno!
Rifaremmo tutto quello che abbiamo fatto poiché il nostro obiettivo era quello di garantire la salute dei nostri ospiti al meglio con la presenza infermieristica e medica costante.
Non avremmo mai permesso che la Tavola Osca si trasformasse nell’ennesima casa di riposo ai cui ospiti sarebbe stato negato il diritto ad avere una cura adeguata con infermieri e medici.
Nella speranza che ciò che è successo ad Agnone non si verifichi più, invitiamo gli altri gestori delle case di riposo che si trovano nella stesse condizioni in cui si è trovata la Tavola Osca a battersi per affermare i diritti dei loro ospiti e dei loro dipendenti!
Ringraziamo per il loro supporto il capitano Proietti, Comandante dei Carabinieri di Agnone e tutta la compagnia, la Protezione civile, i Nas di Campobasso, i Medici di medicina generale ed un Medico con la emme maiuscola, il Dottor Giuseppe Borrelli che con noi ha lottato per l’affermazione del diritto alla salute ed alle cure mediche! Da ultimo si ringrazia la stessa Asrem che comprendiamo abbia dovuto operare scelte difficili in piena emergenza.