Prestiti a partite Iva, commercianti, artigiani e piccole e medie imprese, la Fanelli non ci sta sulle procedure. “Gli aiuti siano a fondo perduto. Chi è in difficoltà non può indebitarsi”
“Le intenzioni di aiutare le imprese sono meritorie. Bene la Giunta regionale che stanzia 8 milioni in favore di piccole imprese, artigiani e commercianti. Ma, ancora una volta, si sbaglia sulle procedure. Un errore che oggi, però, davvero il Molise non può permettersi”, così la consigliera regionale e capogruppo PD, Micaela Fanelli, sullo stanziamento da parte della Giunta regionale per commercianti, artigiani e piccole imprese che potranno beneficiare di un finanzimaneto fino a 5mila euro a tesso zero.
“È, infatti, necessario e imprescindibile – dice la Fanelli – che i 5mila euro siano concessi a fondo perduto. Con limiti e controlli, ovviamente. Ma non come prestito. Ci sono già le banche che propongono tassi agevolati e il tasso zero non è certo la soluzione. Ecco perché invito la Giunta regionale a ripensarci, evitando di sprecare un’occasione. Conosco le difficoltà delle procedure, soprattutto per i fondi UE o perché si è pensato a Finmolise, ma ci sono le soluzioni. Bisogna cercarle! Cambiando strada sul ‘come’ per raggiungere l’obiettivo!
“8 milioni di euro a tasso zero stanziati per il microcredito rappresenta un aiuto che può andare bene in situazioni ordinarie. Ma non è assolutamente adatto in condizioni di straordinaria emergenza come quelle che stiamo vivendo. Dare soldi a credito alle imprese oggi non serve! Lo abbiamo detto fino allo sfinimento, provando in tutti i modi a indirizzare il governo regionale verso una scelta giusta, capace di contemplare procedure immediate e soprattutto solidali verso chi non può sentirsi lasciato solo ad affrontare un’emergenza senza precedenti. Oggi non si può chiedere ai piccoli imprenditori un ulteriore indebitamento. Che la Giunta ci ripensi!”
“Noi – conclude la Fanelli – continueremo ad avanzare questa proposta anche durante la discussione sul Bilancio regionale. Le risorse regionali a libera destinazione siano indirizzate così come le aziende ci chiedono. Mai come ora, bisogna saperle ascoltare”.
Angelita Ciccone