Covid-19, Colagiovanni pensa al dopo: “Si rischia il collasso del sistema. Servono decisioni forti e ‘rischiose’ per salvare il commercio e posti di lavoro”
“Mi preme, innanzitutto, unirmi al minuto di raccoglimento di questa mattina per ricordare le oltre undicimila vittime del Covid-19, ringraziando tutti coloro che stanno lavorando quotidianamente per contribuire a superare questo terribile periodo. Un momento di raccoglimento anche per guardare al futuro con speranza. Un futuro sul quale occorre iniziare a pensare in tutta Italia e, in Molise, in particolar modo”. Ad affermalo è il consigliere comunale dei Popolari per l’Italia, Salvatore Colagiovanni.
“Mi riferisco a un settore che porto nel cuore e con i cui operatori ho avuto modo di lavorare, quotidianamente, a stretto contatto per quattro anni – prosegue l’ex assessore alle Attività Produttive del Comune di Campobasso – Mi riferisco al commercio cittadino, un settore già in crisi e sul quale potrebbe abbattersi la scure della pandemia. Anzi, sicuramente si abbatterà. Si rischia un crollo verticale di tutto il sistema. Il tema, oggi, è importante: dal Governo, passando per la Regione Molise, per finire al Comune di Campobasso, occorre prendere atto che servono misure forti per salvaguardare le aziende, dalle più grandi alle più piccole, e di conseguenza salvare migliaia di posti di lavoro”.
“Per una città come Campobasso, già provata da una forte crisi occupazionale, la crisi del piccolo e medio commercio farebbe saltare tanti posti di lavoro, gettando nella disperazione migliaia di famiglie. Servono misure forti per permettere a tanti di rialzare le saracinesche. Posticipare i pagamenti non è una misura che può reggere. Senza liquidità sarà difficile per tanti far fronte ai propri impegni – continua Colagiovanni – Il Comune di Campobasso dovrebbe aprire un tavolo di concertazione con la Regione Molise per concordare soluzioni finalizzate a risollevare la situazione di tutti. Dai più grandi imprenditori fino ai piccoli commercianti si trovano tutti sulla stessa barca. Manca la liquidità per far fronte agli impegni economici e fiscali. La realtà è questa. Il mio pensiero va già al dopo. A un dopo che potrebbe vedere una città con migliaia di cittadini allo sbando”.
“La mia non è una polemica. Assolutamente. Ma una riflessione sul dopo – conclude il consigliere comunale di Palazzo San Giorgio – Occorre pensare a quel che sarà il post-pandemia. Mi preoccupa la mia città, la mia regione. Temo che possa scoppiare una crisi senza precedenti. Per questo servono misure forti, senza paura. È compito di chi amministra oggi stare vicini ai cittadini, assumendosi responsabilità di fare ripartire un territorio anche con decisioni rischiose”.