Campitello e Capracotta: l’Aula di via IV Novembre approva la mozione per il rilancio del comparto montagna
Soddisfatte le minoranze che hanno rimarcato l'assenza degli esponenti del Governo regionale
Votata all’unanimità in Consiglio regionale la mozione relativa alle criticità delle stazioni sciistiche di Campitello Matese e Capracotta. Sottoscritto da tutti i consiglieri regionali, si tratta di un atto di indirizzo che ricordando le criticità che l’area matesina e quella dell’Alto Molise stanno soffrendo a causa della mancata partenza della stagione sciistica, dovuta alle elevate temperature al di sopra della media del periodo, ma anche e soprattutto all’ennesimo malfunzionamento dell’impianto d’innevamento artificiale e degli impianti di risalita.
Campitello e Capracotta sono, infatti, le uniche stazioni sciistiche d’Italia a non essere riuscite a garantire l’apertura dell’attuale stagione invernale, provocando gravi danni socio economici per i rispettivi territori e per tutta la regione.
Ecco perché l’Assise regionale, nella mozione approvata in occasione del monotematico impegna il presidente Toma ad avviare tutte le procedure di liquidazione delle società ancora in essere, ma anche a porre in essere tutte le iniziative per avviare le procedure di trasferimento al Comune di San Massimo della titolarità degli impianti di risalita attraverso la cessione da parte della Regione di quelli che sono gli asset di sua proprietà, anche attraverso iniziative legislative da porre in essere nella prossima legge di stabilità.
Il medesimo atto impegna, inoltre, Toma a trasferire al Comune di San Massimo le somme necessarie, da destinare all’ammodernamento dell’impianto di innevamento artificiale, dell’impiantistica sportiva e dei servizi, utili allo sviluppo e necessari per garantire la programmazione stagionale della stazione. Stesso impegno anche per imputare, annualmente, sul bilancio regionale adeguate somme da destinare come previsto dalla Legge regionale numero 13 del 2003. Ma Toma è stato, inoltre, impegnato ad assumere ogni utile iniziativa per garantire l’attività sportiva e turistica nei Comuni di San Massimo, Roccamandolfi e Capracotta con particolare attenzione, per quest’ultimo, per Monte Capraro; a prevedere adeguate azioni al fine di formare nuovi operatori turistici nel comparto montagna ed in particolare maestro di sci (sci alpino, sci nordico, snowboard) e a istituire un tavolo permanente con i comuni interessati e gli stakeholder del comparto montagna.
Soddisfazione per l’approvazione della mozione da parte delle minoranze. Da parte del M5S, che aveva chiesto il monotematico, e da parte del PD.
“Una tappa importante”, dicono i pentastellati che ricordano come in passato abbiano “denunciato più volte lo sperpero di denaro pubblico, le strutture fatiscenti, i fondi disponibili ma fermi, il sistema di scatole cinesi che ha frenato lo sviluppo di Campitello Matese”.
“Attendiamo la Giunta – dicono i 5 Stelle – alla prova dei fatti. Dal confronto con chi ‘vive di montagna’ è venuto fuori un concetto: finora la Regione Molise ha fallito nella gestione di un patrimonio naturale che da decenni langue, Regione che deve smetterla di (non) saper fare l’imprenditore, per tornare a fare programmazione. Per questo siamo felici che la maggioranza abbia votato la mozione unitaria, ma colpisce la disinvoltura con cui ha sconfessato quanto ha deciso essa stessa solo un anno fa. Insomma, – continuano – abbiamo perso altro tempo. In Molise abbiamo perle naturalistiche soprattutto montane, ma in pratica non abbiamo impianti sciistici visto che anche quest’anno sono tutti chiusi. Nella nostra regione, infatti, è divenuto impossibile programmare l’apertura della stagione invernale. Ciò vuol dire che gli operatori non possono accogliere prenotazioni; vuol dire uccidere il settore. Oggi, però, abbiamo posto le basi per porre fine a tutto questo. Anche perché i soldi ci sono. Ci sono tramite gli 8 milioni di euro di fondi, ancora fermi, nell’ambito del Patto per il Sud, tramite i 30 milioni di euro concessi con il CIS per lo sviluppo del versante Nord di Campitello, tramite le nuove risorse stanziate per la Strategia nazionale delle aree interne, tramite la realizzazione del Parco nazionale del Matese e tramite la normale programmazione europea post 2020. È il momento dei fatti e questa può essere la strada giusta per valorizzare concretamente le nostre montagne, rispettando e supportando enti locali, imprenditori, operatori e, di conseguenza, tutti i cittadini utenti”.
“Una brutta pagina di pianificazione territoriale, che oggi può trasformarsi in percorso virtuoso di scelte coraggiose per il futuro di Campitello Matese, del Parco del Matese e per tutto il Molise”, il commento invece della capogruppo PD, Micaela Fanelli.
“Oggi – ha continuato la consigliera dem – il Consiglio regionale ha fissato un punto di svolta nell’infinita agonia del comprensorio montano e sciistico molisano. Una rivoluzione culturale, il mio auspicio, che superi la mancata programmazione e capacità di gestione di Campitello, che quest’anno ha raggiunto il suo apice negativo, compromettendo l’intera stagione invernale. L’accelerazione della liquidazione delle società in essere, la titolarità degli impianti a San Massimo, la gestione ai privati, il sostegno economico attraverso finanziamenti europei, nazionali e regionali certi, questo il succo del documento redatto e approvato all’unanimità dell’Aula per quanto riguarda Campitello, che ora il Governatore Toma e la sua Giunta dovranno al più presto trasformare in atti precisi e puntuali, ridando centralità ai territori, agli operatori, ai lavoratori e alle popolazioni che vivono la montagna. E subito dopo il passaggio nella legge di stabilità regionale. Ci siamo stretti la mano, senza appartenenze politiche o territoriali, oggi in Aula e ci siamo impegnati a trasformare la mozione in disposizioni legislative subito. Nessuno dei consiglieri che hanno espresso il proprio assenso tornerà indietro. Questo il mio auspicio reso in modo fermo. Sì, perché l’Aula ha scelto, ma la Giunta non si sa come la pensi. Ad oggi assenti, non solo fisicamente! Tutti. Nessuna dichiarazione. Nessuna presenza o vicinanza al territorio”.
“Proprio per questo – ha detto ancora la Fanelli – non ci fermiamo qui, insieme ad altri colleghi, abbiamo presentato la richiesta di consiglio monotematico sul Parco del Matese, perché è necessaria una programmazione territoriale strategica generale e innovativa, che sappia tenere insieme – e non dividere – soprattutto valorizzare a dovere, sia le potenzialità del Parco che del comprensorio sciistico come entità dello stesso sistema turistico, economico e ambientale. Occorre altresì fare chiarezza sul finanziamento di 10 milioni per l’Ecomont e oggi non abbiamo riposte da via Genova. Sul mio sito pubblico oggi le lettere che fanno spallucce e sostanzialmente negano la possibilità di esercitare la possibilità di controllo che è un obbligo di ogni consigliere regionale. E proseguendo, un plauso e un invito a seguire l’esempio. Proprio Capracotta può rappresentare un modello virtuoso, sulla scia del grande lavoro e delle felici intuizioni delle amministrazioni locali e degli operatori. Serve rifinanziare la legge 13 del 2003, in particolare per non gravare sull’amministrazione per quello che riguarda le diseconomie di scala inevitabili per una piccola realtà. E serve valorizzare Monte Capraro, continuando a immaginare e sostenere attività collaterali legate agli sport invernali e al sistema di accoglienza. Per parte nostra, anche approvando la PDL sul giardino della flora appenninica.
La Regione deve adottare soluzioni che calzino alla perfezione su tutti i territori interessati, capaci di inserirsi nel Green New Deal europeo e di sfruttare gli indirizzi e i finanziamenti comunitari, a cui il Molise potrà accedere con il nuovo ciclo della programmazione 2020\2027, continuando a credere nella strategia nazionale delle aree interne. E concretizzare quanto previsto nell’astratto Piano del Turismo, a partire dalle azioni di Mkt. Oggi sono i nostri maestri di sci, i nostri operatori economici, gli unici che fidelizzano e fanno attrattività territoriale. Ma abbiamo bisogno di una spinta radicalmente diversa, all’avanguardia.
“È tutto a portata di mano, basta solo volerlo, lavorare sodo e, soprattutto, crederci. Perché – ha concluso la Fanelli – il grido di dolore dei sindaci, degli operatori, dei lavoratori, dei turisti e dei cittadini del Matese, di Capracotta, dell’altissimo Molise e di tutti i paesi che puntano sul turismo e lo sport di montagna e della neve, si trasformi nella certezza che sapremo scrivere una nuova pagina di sviluppo sostenibile non solo per le nostre montagne, ma per tutto il Molise”.
“Per la prima volta, oggi, i Comuni del comprensorio di Campitello Matese – ha detto, invece, l’ex presidente Iorio – si sono presentati uniti in Consiglio regionale per difendere quello che ritengo essere un bene prezioso per il Molise. Sia a livello naturalistico che finanziario con la sua stazione sciistica. Oggi è arrivata finalmente l’opportunità per dare maggiore rilievo ai Comuni mettendo al sicuro la proprietà delle strutture che devono restare in mano pubblica. L’ho detto anche in tempi non sospetti”.
“Spero che si impegnino subito gli 8 milioni del Patto per il Molise non ancora impegnati per finanziare, per la prima volta, il comprensorio sciistico di San Massimo. E spero – ha concluso Iorio – che i 30 milioni del CIS, che possono essere utilizzati anche per il finanziamento del comprensorio di Roccamandolfi, possano essere la vera scintilla che dia rilancio al turismo invernale in Molise”.