Giunta regionale, tanto tuonò che (non) piovve. Toma va avanti fino al giro di boa: la soluzione più semplice vista l’inamovibilità degli assessori della Lega e Forza Italia
Tanto tuonò che (non) piovve. Il pericoloso domino che avrebbe generato un eventuale rimpasto della Giunta regionale ha indotto il governatore Donato Toma a non cambiare gli assetti dell’esecutivo regionale.
I dissidenti Iorio, Calenda e Romagnuolo, prima di Natale, hanno lanciato un chiaro messaggio, mandando sotto la maggioranza sul nuovo piano dei trasporti. Da quel momento, venti giorni di colloqui, trattative, incontri. Ma sembrerebbe che Toma sia legato da patti indissolubili: dall’inamovibilità dell’assessore esterno Luigi Mazzuto, in una prima fase difeso a spada tratta dal leader del Carroccio, Matteo Salvini, oggi dal commissario del partito Jari Colla, deputato brianzolo, chiamato in Molise a risollevare le sorti della Lega. Passando per il blocco su Forza Italia, nonostante in Giunta, governatore compreso, siano tre gli esponenti azzurri con Cavaliere e Di Baggio.
Qualcuno sarebbe dovuto uscire, ma Toma avrebbe risolto il problema alla base, aprendo alle due pasionarie, Romagnuolo e Calenda, i cui voti, se tornassero nel centrodestra, risolverebbero tutti i problemi di tenuta della maggioranza. A questo punto, il solo ex governatore Michele Iorio resterebbe autonomo rispetto alle scelte del centrodestra.
Sta di fatto che il prossimo mese di novembre sarà quello del giro di boa, quando in discussione sarà messa anche la Presidenza del Consiglio, la cui durata è appunto quella di metà mandato. A quel punto si riaprirà il valzer del giro di poltrone con sei assessorati da assegnare, il ruolo di Presidente del Consiglio e, a quel punto, anche quello di Sottosegretario e delle presidenze delle Commissioni.
Per ora, dunque, non dovrebbe muoversi nulla. Ma c’è da giurare che la maggioranza manterrà i suoi numeri. In ballo, infatti, ci sono ancora quaranta mesi di legislatura, che tradotti in termini numerici fanno circa 460mila euro, chi qualcosa in più chi in meno, che ogni consigliere regionale dovrà percepire da qui ad aprile 2023.