Molise, i portavoce del M5S: “La Giunta Toma non è riuscita a dare speranza ai cittadini. Problemi principali tutti irrisolti”
“Un anno di impegno e lavoro, di proposte e denunce che si scontrano contro l’immobilismo della Giunta Toma”.
Così i consiglieri regionali del Movimento Cinque Stelle del Molise che questa mattina, 30 dicembre, hanno convocato i giornalisti per tracciare un bilancio dell’anno che sta per chiudersi.
“Anche nel 2019 il MoVimento 5 Stelle si è confermato prima forza politica in Molise con numeri chiari che confermano la bontà del lavoro svolto”, hanno detto Greco, Primiani, Nola, Manzo, Fontana e De Chirico.
“Anche dall’opposizione abbiamo provato a migliorare la vita dei molisani: siamo riusciti a garantire il taglio del superticket sanitario a partire dalle fasce deboli, taglio confermato con norma nazionale; abbiamo ottenuto 500.000 euro in più nel Bilancio per finanziare la legge quadro sulle politiche sociali che prevede una serie di interventi attraverso gli Ambiti sociali. Risorse utili anche a finanziare misure per il diritto allo studio, misure di sostegno alle famiglie e a chi assiste i molisani che devono sottoporsi a trapianto o che soffrono di una malattia rara. Abbiamo fatto istituire una Commissione regionale speciale di studi sul fenomeno della criminalità organizzata, uno strumento di monitoraggio, contrasto e prevenzione di fenomeni e infiltrazioni criminali, e una Commissione per gli Affari comunitari con cui ora possiamo monitorare l’iter dei progetti europei e aumentare la partecipazione della Regione ai programmi europei diretti, quindi anche intercettare opportunità di lavoro e sviluppo”.
Focus anche sulle proposte di legge, come quella “per la democrazia diretta, per la disciplina delle professioni turistiche, per rendere operativo il Consiglio delle Autonomie locali facendo dialogare Regione ed enti locali, quella per istituire una Consulta statutaria come organo di garanzia oppure la proposta di legge per istituire una Film Commission con cui promuovere il territorio attraverso arte e cultura. Abbiamo anche proposto di istituire un fondo di garanzia che aiuti i molisani in difficoltà, un nuovo Piano per il randagismo, abbiamo spiegato come riformare la governance dei Consorzi industriali, abbiamo proposto un Piano straordinario per l’Ambiente”.
“Di contro – hanno aggiunto criticamente i 5 Stelle – abbiamo assistito ad un esecutivo regionale immobile. Non dimentichiamo che il 2019 si è aperto con il governatore Donato Toma che ha azzerato tutte le deleghe assessorili e si sta chiudendo con un annunciato rimpasto di Giunta: in pratica, due ‘autobocciature’ in soli 12 mesi. Uno stallo politico che diventa fallimento amministrativo. Intanto le vertenze restano tutte sul tavolo, non si ricorda un solo successo del governatore e i conti della Regione sono pessimi dato che siamo per il secondo anno in esercizio provvisorio, il che comporta altri ritardi nei pagamenti ai fornitori. Toma non riesce a tenere compatta la maggioranza se non tramite la promessa di poltrone e incarichi. In tutto questo il presidente del Consiglio, Salvatore Micone, esulta per le 22 proposte di legge approvate nel 2019, ma dimentica che alcune sono obbligatorie, altre sono modificative di norme già esistenti, altre ancora sono state imposte dal governo e dal MoVimento 5 Stelle, come quella che taglia i vitalizi agli ex consiglieri regionali”.
“In definitiva, forse, il fallimento più grande della gestione Toma – hanno concluso i pentastellati – è il fatto di non aver saputo ridare speranza ai molisani. E dato che il centrodestra non riesce a governare, siamo pronti ad impegnarci ancor di più nei mesi che verranno per fare pulizia e ridare finalmente speranza al nostro Molise”.