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Sanità, incostituzionale l’incompatibilità tra presidente e commissario. Toma esulta, i commissari decadono

La norma che stabilisce l’incompatibilità tra la carica di Presidente della Regione e quella di Commissario ad Acta per la sanità è incostituzionale. A stabilirlo è la sentenza numero 247 di oggi, 4 dicembre 2019, della Corte Costituzionale.

Una sentenza che arriva dopo il ricorso presentato lo scorso mese di febbraio dalla Regione Molise e che farà decadere i commissari Giustini e Grossi e che dovrebbe riabilitare al ruolo il presidente Donato Toma.

Il ricorso riguardava la parte in cui la norma contenuta nel decreto legge 119 del 23 ottobre 2018 – Disposizioni urgenti in materia fiscale e finanziaria- poi convertito, con modificazioni, nella legge 136 del 17 dicembre 2018, disponeva la incompatibilità del conferimento e del mantenimento dell’incarico di commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dal disavanzo sanitario delle Regioni con l’espletamento di incarichi istituzionali presso la Regione soggetta a commissariamento.

Una norma che stabiliva, inoltre, l’applicabilità della incompatibilità anche per gli incarichi commissariali in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione con la conseguente decadenza dall’incarico commissariale dei Presidenti di Regione a far data dalla nomina dei nuovi Commissari ad acta. Una norma che, per la Corte Costituzionale, non poteva essere inserita nel decreto legge in questione riguardante una materia finanziaria ed economica con carattere di urgenza. Dunque una norma, incostituzionale, perchè ha seguito un iter sbagliato.

La decisione della Corte dei Conti arriva proprio nel giorno in cui i referenti dei diversi comitati sorti a difesa della sanità pubblica sono stati auditi in IV Commissione e a pochi giorni dal Consiglio monotematico convocato il prossimo 10 dicembre a Palazzo D’Aimmo.

“Abbiamo condotto una battaglia nell’esclusivo interesse della tutela del diritto alla salute dei molisani ed abbiamo vinto. Avevamo ragione nel merito e nel metodo: la norma è incostituzionale e non poteva essere inserita nel decreto legge in questione. Adesso la partita passa al Patto per la salute, che dovrà prevedere l’obbligo di nominare il presidente di Regione quale commissario ad acta ma, ancor di più, riformare l’istituto del commissariamento e dell’uscita dallo stesso. Grazie a chi ha combattuto con noi questa battaglia. Siamo pronti a recuperare il tempo perduto finora e ad attuare il nostro Piano di risanamento, ed efficientemente, della sanità molisana”, sono state le parole del presidente Toma dopo aver appreso della sentenza della Corte Costituzionale.

 

Redazione

CBlive

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