Situazione delle carceri italiane, il Direttivo della Camera Penale Molisana auspica una migliore distribuzione dei detenuti nelle strutture territoriali
L’ANSA ha diramato la notizia che fotografa e rende nota la annosa e critica situazione del sovraffollamento delle carceri italiane.
“Il rapporto tra detenuti e posti letto ufficiali è drammaticamente sproporzionato. Ad oggi, dati alla mano vi sono 10.000 detenuti in più rispetto ai posti letto disponibili. Ciò ovviamente crea emergenza e degrado nelle carceri, rendendo la situazione insostenibile soprattutto per i detenuti, ma anche per gli addetti ai lavori”, scrive in una nota il Direttivo della Camera Penale Molisana.
Tali dati – prosegue la nota – potrebbero essere ancor più tragici: il Ministero della Giustizia, ad esempio, ha conteggiato ufficialmente fra i disponibili anche Carceri come quello di Camerino, reso inutilizzabile dal sisma del 2016. Oggi i detenuti sono aumentati di circa 8000 unità rispetto a solo tre anni e mezzo fa. Tale problematica è ampliata dall’eccessivo ricorso alla misura cautelare della custodia in carcere, che dovrebbe essere applicata quale extrema ratio. La situazione ravvisata nella nostra Regione a far data dal 30.09.2019 è ugualmente problematica, poiché a fronte di una capienza regolamentare di 270 posti ricompresi fra gli istituti penitenziari di Campobasso, Isernia e Larino, i detenuti ospitati sono ben 400″.
“Nella struttura di Campobasso, la quale presenterebbe una capienza regolamentare di 106 posti, i detenuti effettivamente presenti sono 143, mentre in quella di Larino, a fronte di una capienza regolamentare di di 114, i detenuti presenti sono 216 – conclude il Direttivo della Camera Penale Molisana – La situazione è contenuta nella norma soltanto nell’istituto penitenziario di Isernia, ove sono ospitati 41 detenuti a fronte di una capienza di 50 persone. Le Camere Penali promuoveranno iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica su tale problematica, nell’ottica di una ripartizione più equa dei detenuti tesa a ridimensionare la problematica del sovraffollamento carcerario”.