Confindustria, il Presidente Longobardi dichiara: “Bisogna riportare al centro dello sviluppo l’industria sostenibile”
Le ultime elaborazioni del Centro Studi Confindustria confermano che l’Italia è uno dei Paesi più virtuosi in Europa in tema di sostenibilità ambientale.
In rapporto al PIL, le emissioni di gas serra risultano infatti del 21 per cento più basse della media europea, il consumo di materia prima del 36 per cento e il consumo di energia addirittura del 57 per cento.
Straordinario anche il tasso di recupero e riciclo, che si attesta all’83 per cento del totale dei rifiuti rispetto ad una media UE del 53.
Il contributo dell’industria manifatturiera italiana al raggiungimento di questo risultato è determinante: da lì parte l’innovazione tecnologica che consente efficienza dei sistemi produttivi, razionalizzazione dei consumi di materie ed energia, incremento delle produzioni sostenibili.
Ciò significa soprattutto che l’industria italiana non solo è amica dell’ambiente, ma è fondamentale per garantire il minore impatto possibile delle attività economiche sul territorio.
Da sempre Confindustria sostiene che un sistema produttivo sostenibile è la migliore garanzia per la conservazione dell’ambiente e industrie efficienti, rispettose delle norme e tecnologicamente all’avanguardia portano benefici alla società e al territorio.
Questi dati sono la prova che puntare il dito contro le industrie perchè principali responsabili dell’inquinamento è un errore. E’ proprio da loro, invece, che provengono soluzioni produttive sempre meno impattanti, grazie anche alla capacità di saper sfruttare le nuove tecnologie.
Ciò è tanto più vero in una regione come il Molise, dove sono presenti grandi industrie molto qualificate, sottoposta a continue verifiche di impatto ambientale che ne certificano periodicamente la compatibilità con il territorio.
Il sostegno a queste imprese, che quotidianamente si impegnano per garantire la propria sostenibilità, in un contesto mondiale sempre più competitivo anche in tema ambientale, non deve essere considerato antitetico rispetto alla valorizzazione dell’ecosistema molisano, la cui integrità che esse stesse intendono garantire.
“Questo è il motivo principale che mi ha spinto a riprendere i dati del Centro Studi di Confindustria e a commentarli”, afferma il Vincenzo Longobardi.
“Come Presidente, sento il dovere di sottolineare gli sforzi che tutte le industrie fanno costantemente sul nostro territorio, collocato ai margini delle principali reti infrastrutturali italiane e dove anche la richiesta delle autorizzazioni necessarie per far andare avanti la produzione rappresenta un ostacolo insormontabile per l’incapacità del sistema amministrativo locale di rispondere nei tempi giusti!
Oggi, anche alla luce anche del rallentamento dell’economia europea, in modo particolare della Germania, e della politica protezionistica americana che non potranno non avere impatto anche sul nostro territorio, occorre secondo me riflettere sulla necessità preservare al meglio il nostro tessuto produttivo industriale, nella speranza che il Molise continui ad essere “competitivo” rispetto al resto dell’Italia e d’Europa, scongiurando quindi ogni ipotesi di abbandono del territorio soprattutto da parte di queste grandi realtà industriali.
Mi auguro, pertanto, che la politica e il tessuto sociale locale riconoscano gli sforzi di chi ha fatto grandi investimenti in regione, creando sviluppo e occupazione, e vuole continuare ad investire. Basterebbe anche soltanto un’attenta lettura dei dati sul Pil settoriale a testimoniare il peso dell’industria sul Pil complessivo prodotto in regione” conclude Longobardi.