Palazzo San Giorgio dà l’ok al rendiconto 2013, ma la minoranza si dice pronta a dare battaglia sulla questione Imu per i terreni agricoli
Approvato dal Consiglio comunale di Campobasso il rendiconto della gestione dell’esercizio 2013 che, dopo l’ok della passata amministrazione è potuto tornare in aula solo in seguito alla parentesi elettorale.
Dell’avanzo di amministrazione che si assesta a circa 14 milioni di euro, 630 mila euro è, invece, il denaro di cui palazzo San Giorgio può disporre nell’immediato per il nuovo esercizio finanziario dato che, circa 5 milioni di euro sono i soldi vincolati, mentre il restante, più di 8 milioni, è rappresentato da fondi che il Comune potrà spendere solo in virtù del ’Patto di stabilità’.
19 i voti favorevoli, 6 gli astenuti e un unico voto contrario, quello del consigliere di minoranza Francesco Pilone che a margine della seduta ha voluto rimarcare alcune importanti discrasie. Il rappresentante di Democrazia Popolare ha infatti sottolineato come dall’attuale amministrazione si attendono risposte precise sia su i 9 milioni di euro di contenzioso che il Comune ha con l’Esattorie, sia sul modo in cui il sindaco intende recuperare l’Imu sui terreni agricoli.
Tema questo sul quale, durante il dibattito in aula, è intervenuto anche il consigliere del Polo Civico, Michele Coralbo che sulla questione ha chiesto spiegazioni al primo cittadino, ricordandogli come pochi mesi fa, quando era tra le fila dell’opposizione, si è reso firmatario di un ordine del giorno volto all’eliminazione dell’imposta sui terreni agricoli.
“Battista – ha commentato Coralbo – rispondendo in politichese, ha ammesso di aver preso in giro i cittadini e, una volta ottenuto il consenso elettorale sulla falsa promessa di rivedere il provvedimento, li costringe al pagamento delle somme da lui stesso contestate”. Una “menzogna” secondo l’esponente del Polo Civico sulla quale lo stesso è pronto a chiedere ufficialmente le dimissioni del sindaco, nel momento in cui il primo cittadino non manterrà fede agli impegni presi durante la campagna elettorale.