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Congresso mondiale della famiglia, il Dipartimento Pari Opportunità della Segreteria regionale PD Molise in difesa della libertà di scelta

La famiglia, l’istituzione primaria alla base della società italiana. Ne abbiamo sentito tanto parlare in questi ultimi giorni. Si è infatti appena concluso a Verona il Congresso Mondiale della Famiglia, il cosiddetto World Congress of Families, WCF. Moltissimi gli ospiti nazionali ed internazionali che non hanno mancato di portare il loro supporto alle nobili tematiche affrontate dal 29 al 31 marzo quali la bellezza del matrimonio, i diritti dei bambini, la salute e la dignità della donna, la tutela giuridica della Vita e della Famiglia, le politiche aziendali per la famiglia e la natalità e così via.

“Argomenti importanti, fondamentali per affrontare le sfide quotidiane che la società moderna ci impone – sottolinea la Segreteria Regionale del PD Molise – Dipartimento Pari OpportunitàUna società ordinata e regolamentata da principi cardini chiari e precisi, frutto di lotte e battaglie continue conquistate con il passare del tempo. Eppure, ciò a cui abbiamo assistito in questi giorni altro non è stato se non una grottesca pantomima che ci ha teletrasportato nell’era più buia ed oscura che il nostro Paese potesse mai vivere”.

“È per questo – sottolinea la nota che il neo costituito Dipartimento Pari Opportunità della Segreteria Regionale del Partito Democratico del Molise ha sentito chiara e forte la necessità di esprimere la propria opinione riguardo a quanto accaduto. Mettere in dubbio la libertà di scelta su tematiche quali aborto, matrimonio e divorzio significherebbe annullare di colpo tutte le conquiste sociali che si sono avute a partire dagli anni ’80. In una società inclusiva multiculturale ed in continua evoluzione come quella attuale, concepire l’istituto della famiglia come qualcosa di puramente tradizionale non è possibile. La famiglia ha luogo dove c’è l’amore ed è questa l’unica cosa importante. E non è consegnando ai partecipanti di un congresso gadget di un feto che si impara ad amare”.

“Dovremmo piuttosto  – conclude la nota – ragionare sulle politiche concrete senza intaccare le libertà individuali. Ed è quello che il nostro dipartimento si propone di fare”.

Redazione

CBlive

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