Evasione dal carcere, Lanciano: “Nella casa circondariale di Campobasso situazione delicata”
A seguito del tentativo di fuga di un detenuto dalla Casa circondariale di Campobasso, e delle modalità con le quali gli è stata impedita l’evasione, così come mostrate in un video girato da un passante, ho contattato immediatamente, nella giornata di ieri, il Direttore e il Comandante dell’istituto penitenziario di Campobasso per concordare un incontro. A renderlo noto in un comunicato stampa è Leontina Lanciano, Garante regionale dei Diritti della Persona.
“Durante la mia visita all’Istituto penitenziario – scrive Lanciano – ho incontrato il Direttore, il Comandante, un Ispettore della Polizia penitenziaria e il detenuto. Al momento sono in corso indagini da parte dell’Autorità giudiziaria, per chiarire la dinamica dell’episodio, prendendo in considerazione anche gli accadimenti precedenti a quanto diffuso in video, al fine di ricostruire un quadro completo”.
“La questione è evidentemente di grande rilevanza e delicatezza e merita quell’attenzione e riflessione che va oltre l’impatto emotivo immediato che la visione del filmato ha comprensibilmente determinato – scrive Lanciano – In qualità di Garante regionale dei diritti della Persona e dei Detenuti, seguo costantemente l’evolversi della vicenda. Non esistono fazioni in questo caso, esiste invece il diritto, che è al di sopra delle parti, a tutela di tutte le figure della nostra società, anche di quelle che hanno commesso degli errori e che si trovano momentaneamente private della propria libertà. Saranno rispettati pertanto i diritti di tutti. Quelli del detenuto non verranno certamente meno, anche perché è mio compito di Garante tutelarli”.
“Provvederanno gli organismi competenti – conclude la nota – a valutate in modo oggettivo e trasparente i comportamenti tenuti, compreso quello dell’Agente. In ogni caso, quanto accaduto non potrà inficiare o far nascere dubbi sul servizio svolto quotidianamente, in condizioni spesso complesse, dalla Polizia Penitenziaria. Veder puntare una pistola alla testa di una persona è sempre scioccante, ma ribadisco che ci sono organismi preposti ad analizzare quanto accaduto, senza condizionamenti di sorta o di parte”.