Iniziativa Caritas di Campobasso promossa dalle Chiese Evangeliche Battiste
“In ogni cosa vi ho mostrato che bisogna venire in aiuto ai deboli”. La giornata mondiale dei poveri istituita lo scorso anno da Papa Francesco, stimola le realtà periferiche dei piccoli centri urbani come il capoluogo del Molise, Campobasso, a realizzare iniziative concrete in favore delle prossimità e dei poveri. La rinascita delle città e dei piccoli borghi parte anche da un’economia solidale che pone al centro la persona . La caritas diocesana guidata da don Franco D’Onofrio promuove il progetto “Diamoci una mano” con la finalità di offrire il servizio colazioni presso la mensa caritas “Casa degli Angeli” grazie ai fondi 8×1000 della Chiesa Evangelica Battista delle comunità di Ripabottoni, Macchia Valfortore e di Campobasso.
Oggi, sabato 17 novembre 2018, nella sede della mensa Caritas “Casa degli Angeli”, via Monte san Gabriele, inaugurazione del distributore delle colazioni alla presenza dell’arcivescovo di Campobasso – Boiano mons. GianCarlo Bregantini e dei Pastori con le comunità Evangelica Battista di Ripabottoni, di Macchia Valfortore e di Campobasso . “In ascolto dei poveri” e con lo sguardo alla quotidianità, l’arcivescovo Bregantini ha indicato un decaologo come stila di vita e mandato quotidiano anche al mondo dell’informazione che, quanto più è vicina alla prossimità, tanto più incide sulla vita di tutti i giorni. “Questo povero grida e il Signore lo ascolta” dal salmo 34, è il tema consegnato da papa Francesco per la II Giornata Mondiale dei Poveri e dal quale l’arcivescovo Bregantini ne ha redatto il decalogo con un forte richiamo agli esclusi e alle tante forme di marginalità e di esclusione sociale. “Anche una goccia di acqua nel deserto della povertà può essere un segno di condivisione per quanti sono nel bisogno. A partire da questa vicinanza concreta e tangibile che prende avvio un genuino percorso di liberazione e di giustizia”.
Il Decalogo
- Il Signore ascolta i poveri, ossia coloro che sono perseguitati in nome di una falsa giustizia e oppresse da una politica indegna.
- Nessuno è escluso dall’amore di Dio, come Padre.
- Tutti allora siamo chiamati a riconoscere se siamo capaci di ascoltare realmente i poveri.
- La risposta che dà Dio è salvezza e cura delle ferite; soccorre cioè per restituire giustizia e riformare dignità.
- E’ necessario un coinvolgimento personale, perché questa salvezza sia una mano sempre tesa al povero, come fa Dio.
- Dividere il pane con l’affamato significa allora liberare, aiutare ad uscire dal buio più fitto di ogni dolore e schiavitù.
- L’amore che consola richiede alla comunità di pregare insieme e condividere il pasto della domenica.
- I poveri hanno bisogno di un amore che sa nascondersi e dimenticare il bene fatto, perché colui che lo ricorderà è Dio in cielo. Non tanto tu che lo hai fatto, in piena gratuità!
- La pienezza è data dalla solidarietà, in quanto siamo chiamati ad incarnare il cuore del vangelo, cioè la fraternità.
- Mai nutrire desideri di grandezza, ma crescere in umanità e condivisione, certi che è questo l’incontro salvifico con il Cristo che soccorre.