Servizi a singhiozzo e diritti negati, il Consiglio regionale contro i tagli alle Poste
Pascarelli (Uilposte): “Il primo passo verso un impegno in difesa dei diritti”
No a una riorganizzazione che non tenga conto del territorio, dei diritti dei lavoratori e dei servizi ai cittadini. È questo l’appello bipartisan che ha trovato l’approvazione dell’aula di via IV Novembre, dove è stato approvato all’unanimità un Ordine del Giorno che “impegna il governatore Toma e la delegazione parlamentare molisana ad assumere ogni necessaria determinazione perché l’azienda tenga presente, nelle sue riorganizzazioni, le necessità del territorio e dei cittadini della ventesima regione d’Italia”.
L’Ordine del Giorno che ha visto la consigliera Eleonora Scuncio come prima firmataria, ha accorpato anche le posizioni del M5S e del Pd, i cui esponenti si erano interessati della vicenda.
In effetti, solo qualche tempo fa erano stati proprio i sindacati ad appellarsi alla classe politica molisana. Un monito lanciato in occasione dell’annuncio dell’esclusione del Molise e dell’Abruzzo nell’Accordo Nazionale riguardante le Politiche attive del lavoro di Poste Italiane S.p.a.
Ora, dopo l’approvazione dell’Odg da parte dei rappresentanti sindacali arrivano i primi commenti verso “un primo passo fatto in direzione dei diritti di lavoratori”.
“La speranza – sono state, infatti, le parole del segretario regionale della Uilposte Molise, Aniello Pascarelli – è che l’ok bipartisan arrivato da parte del Consiglio regionale sia solo il primo passo di un impegno volto a non lasciare soli i sindacati a difendere i lavoratori molisani”.
“L’esclusione del Molise e dell’Abruzzo nell’Accordo Nazionale riguardante le Politiche attive del lavoro di Poste Italiane S.p.a – ha proseguito – mortifica i lavoratori delle due regioni e penalizza la possibilità di sviluppo del nostro territorio. Non aver trasformato alcun contratto da part-time in full-time, non aver stabilizzato i contratti a tempo determinato e non aver attuato la mobilità nazionale, – ha specificato – non avrà che effetti negativi sulla nostra realtà sociale ed economica. Ecco perché è ora quanto mai necessario condividere insieme alla classe dirigente del nostro territorio un percorso volto alla salvaguardia dei diritti di lavoratori e cittadini di un territorio che, – ha concluso Pascarelli – può e deve avere un futuro”.