Cercemaggiore, proseguono i sopralluoghi in Contrada Capoiaccio. Al via le indagini dopo l’esposto dell’ex pm Antonio Di Pietro
Proseguono le indagini in merito alla questione legata ai pozzi di contrada Capoiaccio dove, dal 1981 al 1988, furono smaltite sostanze, con ogni probabilità, dannose per la salute e per l’ambiente. Proprio questa mattina a seguito dell’esposto – denuncia da parte di Antonio Di Pietro e del suo ufficio legale, nella zona è stato effettuato un sopralluogo da parte dei Vigili del Fuoco e dell’Arpa Molise per poter relazionare quanto verificato al magistrato che si sta occupando dell’indagine.
“E’ una questione che seguiamo da tempo – ha precisato Di Pietro ricordando come negli ultimi mesi del 2013 lo stesso abbia organizzato un incontro pubblico a Cercemaggiore per raccogliere le istanze degli abitanti. In effetti fu proprio in quell’occasione che, l’ex Pm di Mani Pulite prese l’impegno di garantire l’assistenza a titolo gratuito al Comune di Cercemaggiore, promuovendo iniziative legali che avessero come obiettivo quello di stabilire la verità sui pozzi. Da qui l’esposto alla Procura della Repubblica di Campobasso, al Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare e all’assessore all’ambiente della Regione Molise, per chiedere, ad ognuno nell’ambito delle proprie competenze e delle proprie funzioni, di predisporre le opportune indagini per l’individuazione certa delle sostanze scaricate nei pozzi di contrada Capoiaccio dalla Montedison.
Tuttavia per la medesima emergenza ambientale, solo qualche tempo fa il consigliere regionale, Salvatore Ciocca dopo un incontro al Ministero dell’Ambiente aveva fatto sapere di aver interessato le figure e gli enti competenti per simili situazioni.
Il Capo del Dipartimento di Protezione Civile, il Prefetto Franco Gabrielli, l’Ufficio territoriale di Governo di Campobasso, nonché l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale dovrebbero infatti interessarsi dell’emergenza relativa alla zona di contrada Capoiaccio per la quale in Molise cresce la speranza di una bonifica immediata dell’area.
Anche e soprattutto a seguito dei monitoraggi già effettuati nel periodo compreso fra i mesi di gennaio e giugno dall’Arpa Molise in base ai quali sono emersilivelli di radioattività anomali e superiori fino a 10 volte il valore del fondo naturale del terreno e tracce di benzene e diclorometano fuori norma rispetto ai parametri definiti nel Testo Unico Ambientale.
Risultati che avvalorano la forte esigenza dei tanti Molisani che chiedono di conoscere al più presto la verità e le eventuali responsabilità.