Compagni di classe in visita d’istruzione, bimbo autistico in classe. I legali della famiglia diffidano una scuola di Termoli
Ai genitori del ragazzo la solidarietà da parte delle istituzioni scolastiche e del Direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale, Anna Paola Sabatini
Una storia che sa di discriminazione quella avvenuta a soli due giorni dalla Giornata mondiale della Consapevolezza sull’Autismo, quando un bambino di una scuola di Termoli è rimasto solo mentre i suoi compagni erano impegnati, in una uscita d’istruzione, a visitare un’azienda della città adriatica.
Quando, la mattina di mercoledì 4 aprile 2018, il bambino è arrivato a scuola i suoi compagni di classe erano già andati via. Il mercoledì, infatti, lo studente fino alle 10 è impegnato con la logopedia. Ma quando ieri, prima del solito orario, si è recato all’ingresso dell’Istituto i suoi compagni non c’erano già più. Hanno fatto rientro poco prima di mezzogiorno, tempo questo durante il quale il bambino è stato solo con la sua insegnante di sostegno.
La scuola, da par sua, si difende, evidenziando come l’avviso sia stato diramato con largo anticipo a tutti gli studenti e che la visita d’istruzione, già programmata a gennaio, era slittata di qualche settimana.
Ne è derivata una diffida da parte della famiglia alla scuola. “Apprendo dai giornali – dichiara l’avvocato Carmelina Salvatore – come la scuola abbia detto che la famiglia non avesse manifestato nessuna volontà di adesione, ma la verità è che i genitori del bambino non sono mai stati avvisati. Tra l’altro, questa è una notizia che apprendo dai giornali e non direttamente, in quanto dopo la diffida, al momento (le 12 di oggi, giovedì 5 aprile 2018, ndr) non abbiamo avuto nessun contatto verbale con la scuola e con la Dirigente Scolastica”.
A manifestare solidarietà alla famiglia, con una telefonata, schierandosi dalla parte dei diritti degli studenti ed esprimendo la vicinanza da parte delle istituzioni scolastiche anche il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, Anna Paola Sabatini.
Intanto, i legali della famiglia, insieme ai diretti interessati, in queste ore, stanno valutando se procedere giudizialmente per la tutela del minore.