Francesco, il Papa “Rock” vicino a giovani e disoccupati. Dal Molise l’appello di un Patto per il lavoro
E’ un messaggio importante quello che Papa Francesco ha affidato al Molise. Con un monito lanciato da una terra dilaniata dai numeri della disoccupazione il Santo Padre ha invocato un patto per il lavoro. Un’esortazione che deve arrivare in maniera chiara sia al governo nazionale che a quello europeo “perché senza lavoro non c’è dignità”. Quella dignità che per Francesco “non coincide certo con la possibilità di avere un pasto caldo, semmai con il portare a casa il pane”.
Ed è proprio quella stessa dignità di cui il Molise e l’intero paese deve riappropriarsi, partendo dalle cose semplici, dalla terra, dall’agricoltura, non intesa come sfruttamento dell’ambiente, semmai come “una conversione a uno sviluppo che sappia custodire il creato” di cui, per il Vescovo di Roma, ha bisogno il mondo contemporaneo.
Sono parole piene di significato che Bergoglio non esita a pronunciare all’Università del Molise dove incontra proprio il mondo dei lavoratori. Qui a portare all’attenzione il tema della cassa integrazione e la difficile conciliazione del ruolo di mamma e operaia è Elisa Piermarino, da 17 anni in Fiat nel reparto catena di montaggio 8 valvole.
Un discorso che Francesco ascolta con attenzione e dal quale prende spunto per ribadire più tardi che solo chi si spoglierà del potere e della ricchezza potrà dare valore alle cose importanti come la famiglia. E’ in effetti anche questo il tema che ritorna nei discorsi che Papa Francesco ha tenuto durante la sua visita in Molise. Partendo sempre dall’Unimol dove, dopo aver ammesso di come la crisi stia “togliendo tempo ai figli”, ha pregato i fedeli di fare in modo di giocare con loro, di “perdere tempo insieme a loro”.
Ma giocare per Bergoglio significa in qualche modo anche non smarrire il sorriso e la creatività dei bambini. E’ questo un altro importante messaggio che il Santo Padre si sente di lasciare al Molise, non solo a parole, ma anche nei fatti. Lo stesso pranzo consumato alla “Casa degli angeli” avviene in un clima di gioia. Tanta anche la felicità che riesce a regalare a chi si trova a stargli accanto per caso, dopo che i gendarmi della Santa Sede hanno dato l’ok per avvicinarlo.
Tra le mura della mensa non sono poi mancati nemmeno i riferimenti ai Mondiali di calcio da parte di Bergoglio che, da semplice tifoso, ha scherzato con i preti colombiani a tavola con lui, ai quali ha fatto simpaticamente le “condoglianze” per la sconfitta contro il Brasile.
Il clima di semplicità e gioia prosegue anche a Castelpetroso, dove il Papa approda nel pomeriggio e dove ad attenderlo ci sono i numerosissimi giovani della Diocesi di Abruzzo e Molise.
Molto più riservata la visita che il Pontefice fa ai detenuti del carcere di Isernia. E’ la speranza il messaggio che diffonde a chi si trova nella casa circondariale del capoluogo pentro, a cui ribadisce nuovamente l’importanza del lavoro. Per i reclusi Francesco è il Papa che rompe gli schemi, che infrange il protocollo e che per questo definiscono “Rock”.
Dalla casa circondariale Francesco si dirige in Cattedrale per salutare gli ammalati, subito dopo incontra la cittadinanza per indire l’anno Giubilare Celestiniano.
Nel capoluogo pentro il Pontefice scende dalla papamobile e sono nuovamente abbracci, sorrisi, baci ai più piccoli. Si concede ancora una volta ai pellegrini con la semplicità che lo contraddistingue.
Anche nelle parole pronunciate a Isernia c’è poi il leitmotiv di questa visita storica del santo Padre in terra molisana: il rifiuto del potere e della ricchezza tipiche del mondo odierno in cui invece i beni dovrebbero essere giustamente distribuiti.
“C’è bisogno – rimarca ancora il Santo Padre – di un’economia diversa che ponga al centro la famiglia e non il denaro”.
Bergoglio si sofferma inoltre sulla conversione e la misericordia che non è “solo un olio che aiuta a vivere meglio”, ma la profezia di un mondo migliore.
Prima di abbandonare la Piazza di Isernia, per poi dirigersi verso la caserma dei Vigili del fuoco dove c’è l’elicottero ad attenderlo, Francesco chiede ai pellegrini del Molise una cortesia che ritorna sempre nei suoi incontri con i fedeli.
“Pregate per me”– sono infatti le ultime parole che il Pontefice rivolge alla folla di una regione che in quest’occasione davvero non ha mancato di mostrare a Francesco il suo lato più bello. (F.A)