Legge elettorale: il collegio unico divide gli addetti ai lavori ma incassa il via libera dalla Camera di Commercio
Collegio unico, doppia preferenza di genere, via il listino e pure il voto disgiunto. Sono questi alcuni dei nodi principali della proposta di legge elettorale sulla quale la maggioranza di via IV Novembre ha trovato la quadra.
La proposta è stata condivisa ieri pomeriggio, martedì 26 settembre, dal governatore Frattura e dall’assessore Veneziale con i sindaci della provincia di Isernia.
Punto cruciale per i primi cittadini dell’area pentra resta il cosiddetto collegio unico che, esaltando il risultato politico generale della tornata elettorale, andrebbe a minare la rappresentatività di un territorio. Premio di maggioranza che garantisca la governabilità qualora le liste proporzionali collegate al candidato presidente non superino il 60 per cento. 35 per cento riservato, invece, alle minoranze qualora, invece, il superamento dovesse oltrepassare il 65 per cento. Sospensione poi per gli assessori dal ruolo di consiglieri e una soglia di sbarramento per partiti e coalizioni che non dovrebbe superare il 15 per cento e, sulla quale, si sta ancora riflettendo.
Stretta anche sui tempi. La legge elettorale dovrebbe arrivare in aula alla fine di ottobre, per dare la possibilità agli organi competenti di vidimarne la legittimità.
Intanto, proprio sulla legge elettorale, attraverso una nota, si è espresso il Consiglio della Camera di Commercio del Molise che ha voluto rimarcare, come in virtù della propria legittimazione a intervenire nel dibattito, sarebbe auspicabile che l’unicità del collegio regionale, attraverso opportuni tecnicismi, debba comunque garantire la rappresentanza dei diversi territori.
“Il Molise – fanno sapere dal Consiglio della Camera di Commercio – ha bisogno di rappresentanti politici autorevoli, eletti sulla base di interessi generali comuni all’intera Regione che, caratterizzandosi per una dimensione così tanto ridotta, non giustifica la parcellizzazione dei collegi. Ciò che può essere valido per le grandi Regioni, con milioni di abitanti non è applicabile, allo stesso modo, al Molise. Inoltre, la parcellizzazione territoriale in più collegi appare anacronistica, continuando a riproporre un modello socio-politico già sconfessato dagli operatori economici e dalla logica dei grandi numeri che ha portato la quasi totalità delle associazioni datoriali e sindacali ed Enti (tra cui, in prima linea, le Camere di Commercio delle due province molisane) ad aggregarsi su base regionale”.
Sempre dalla Camera di Commercio la richiesta è quella della conferma del premio di maggioranza per la scelta del presidente.
Dall’ente camerale fanno, inoltre, sapere come nelle prossime settimane sarà redatto un documento che “ci si augura fortemente, possa essere inserito nel programma del candidato presidente”.
“Sarà – concludono dalla Camera di Commercio – una carta dei servizi proveniente direttamente dalla classe imprenditoriale locale, dalle forze sociali e professionali sulle vere criticità riscontrate dagli imprenditori nel rapporto con le istituzioni, con la finalità ultima di proporre un percorso di ammodernamento e di miglioramento del contesto socio-economico nel quale sviluppare un tessuto economico più dinamico”.