Enogastronomia

Il Molise incontra la Sicilia e il suo Cerasuolo di Vittoria. Nei calici la storia di chi investe in un territorio e fa cultura attraverso il vino

IMG_4413GUARDA LE FOTO A CURA DI GINO CALABRESE – In un’ottica di promozione e valorizzazione dei territori, il Molise ha incontrato la Sicilia e, in modo particolare, si è potuto confrontare con una delle sue eccellenze: il Cerasuolo di Vittoria. Grazie all’evento della Fondazione Italiana Sommelier Molise, in molti hanno potuto avvicinarsi a quella denominazione DOCG che consente l’utilizzo di due uve: il Nero d’Avola e il Frappato e, nel cui colore e sapore è possibile ritrovare l’essenza stessa di una Sicilia tutta da vivere.

A guidare la degustazione di ben 11 etichette di Cerasuolo di Vittoria è stata, Maria Antonietta Pioppo, presidente della Fondazione Italiana Sommelier Sicilia. Presenti anche il presidente e il vicepresidente del Molise, Dora Formato e Gabriele Di Blasio.

Cosa c’è dietro a una bottiglia, qual è il territorio e il contesto dal quale quella bottiglia proviene, ma soprattutto chi c’è dietro i nomi delle etichette: conoscere da vicino le storie dei produttori, di quelle donne e quegli uomini che impegnano tutte le proprie risorse ed energie per la promozione di un territorio, è stato uno dei momenti più stimolanti del percorso promosso dalla Fondazione Sommelier. Subito dopo la degustazione dei vini, nei quali quelle storie si sono andate a condensare ed esprimere.

Arianna Occhipinti; Poggio di Bortolone; MaggioVini; Tenuta Bastonaca; Casa di Grazia; Gurrieri Vini; Planeta; Avide; Paolo Calì; Gulfi; Valle dell’Acate; Judeka: i nomi delle aziende di cui sono stati degustati i vini. Ad accompagnare l’oro da bere made in Sicilia, anche una serie di formaggi provenienti dalla medesima terra.

In Cerasuolo di Vittoria si è mostrato sin da subito un’eccellenza con una facilità di beva che ha sorpreso i partecipanti, i quali durante la serata hanno, così, avuto modo di comprendere come spesso i luoghi comuni sui i vini siano le prime considerazioni da mettere in discussione per chi si avvicina a un mondo fatto di conoscenza, rigore scientifico, ma anche convivialità. “Perché  – come ha affermato la Pioppo – oltre all’analisi organolettica, il vino rappresenta da sempre la condivisione di qualcosa di bello”. “Sono contenta – ha poi continuato –  di poter fare da ‘ambasciatrice’ dei prodotti della mia terra e dare l’opportunità di conoscere chi quotidianamente lavora con amore e dedizione, affrontando anche numerosi problemi”.

Se è vero che l’unione fa cultura e, in questo senso, cultura del vino, ecco perché dopo l’evento sul Grillo, tenutosi nel mese di dicembre 2016, e quello sul Cerasuolo di Vittoria, è già possibile svelare come ci sia in cantiere una programmazione che continuerà a portare in Molise le eccellenze siciliane, ma anche esportare il Molise nel resto d’Italia.

Redazione

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