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Il Natale per i molisani: festività cristiana o evento pagano?

angelo-garini_allestimenti-tavole-natale2LUDOVICA COLANGELO

Da diversi anni, oramai, anche in Molise, spenti i ceri in memoria dei defunti si accendono le luci di Natale. La corsa per il regalo più bello e conveniente inizia in un attimo, accompagnata, senza dubbio, dalla faticosa stesura del ricco ed interminabile menù per il pranzo del 25 dicembre. Tutto scorre velocemente, tra eventi irrinunciabili, auguri a cui sembra impossibile poter sottrarsi e visite a persone che, pare, si possano incontrare solo nel periodo natalizio.

Ma in tanto frastuono, misto a malinconia e atmosfere incantevoli, dov’è il vero senso del Natale? A questa domanda hanno risposto alcuni molisani, tra giovani e meno giovani, affascinati dall’atmosfera del Natale o malinconici fin dalle prime decorazioni. Diverse generazioni con idee molteplici che, riguardo la festività più attesa dell’anno, sembrano trovare un punto d’incontro. “Il periodo storico attuale è ben lontano da ciò che possiamo definire sacro ma, soprattutto in Molise, realtà ancora legata a delle tradizioni, il Natale è caratterizzato da un’incantevole magia.”

Un incantesimo che, soprattutto per i più giovani, non è legato strettamente alla nascita di Gesù, raccontata dalla dottrina cattolica, ma ad un periodo dell’anno in cui si riscopre, intorno a grandi tavolate,  il senso della famiglia e si ha la possibilità di trascorrere più tempo con persone a cui, non sempre nella vita di tutti i giorni, si riescono a ritagliare dei momenti per stare insieme. Luci e festoni, insomma, in grado di suscitare, tra tante difficoltà, emozioni positive e festività utili a riscoprire i veri affetti.

 Si può tirare, da quanto emerge, un sospiro di sollievo? Non sembra da quanto emerge dalla fascia più adulta della popolazione, spesso, nostalgica delle decorazioni a partire dall’8 dicembre, delle emozioni provate, insieme a tutta la famiglia, durante la messa della vigilia e consapevole che la scia del consumismo abbia oramai preso il sopravvento anche nella piccola realtà molisana. Una nostalgia, quella delle persone più avanti con l’età, legata al passato, a quando “tutto aveva un sapore diverso, più umano, più attento all’altro.”

In questi giorni, dunque, quanta luce è presente dentro di noi?

Redazione

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