Creare un ponte tra Santa Croce di Magliano e New York, la sfida lanciata dal sindaco D’Ambrosio nell’incontro con Carl P. Paladino
Una mattinata interessante e ricca di emozioni, sia per la comunità di Santa Croce di Magliano sia per il politico e uomo d’affari statunitense Carl P. Paladino, originario del centro santacrocese.
La famiglia di Paladino partì per gli Stati Uniti d’America nel 1926 e Carl P. Paladino, che non è la prima volta che torna nella cittadina che ha dato i natali alla sua famiglia, ha fatto fortuna a New York, imponendosi come “an American businessman”, fondando e diventando presidente di una famosa società immobiliare, la “Ellicott Development Co”.
Il membro della “Buffalo Public Schools”, che nel 2010 sfidò l’attuale governatore di New York, Andrew Cuomo, riuscendo a ottenere la fiducia di un milione e mezzo di newyorkesi, accompagnato dal sindaco Donato D’Ambrosio, ha fatto visita al Museo di Santa Croce di Magliano, tenendo un dibattito con gli studenti del Liceo Scientifico ‘Capriglione’.
“Una bella mattinata – il pensiero del sindaco Donato D’Ambrosio – e un interessante dibattito con gli studenti che hanno dimostrato grande attenzione e curiosità, ascoltando un figlio di questa terra che si è fatto strada negli Stati Uniti d’America”.
“È stata un’emozione – riferisce il sindaco D’Ambrosio – poter ospitare Carl Paladino, col quale ci siamo confrontati sugli scenari economici e sociali della nostra comunità. Gli ho lanciato una sfida, ovvero quella di provare a creare qualcosa, un ponte tra Santa Croce di Magliano, il Molise e New York. Abbiamo superato il primo step, sistemando la rete idrica, il depuratore, sistemando la viabilità interno. Ora, vogliamo crescere e misurarci all’esterno. Vogliamo creare opportunità per i santacrocesi e per i molisani. I giovani vogliono risposte e proveremo a fare qualcosa con Carl Paladino, molto influente negli Stati Uniti d’America e a New York in particolar modo. Lui ha accettato la sfida. L’obiettivo è dare una possibilità di lavoro sul territorio e offrire opportunità di studio negli States per i più giovani. Accresceremmo il nostro bagaglio culturale e apriremmo la mente, uscendo dall’isolamento”.