Il MAACK, Museo all’Aperto d’Arte Contemporanea Kalenarte, nel fine settimana visita gratuita della galleria civica e del museo all’aperto
Anche il MAACK Museo all’Aperto d’Arte Contemporanea Kalenarte, partecipa alla XII Giornata del Contemporaneo, evento nazionale che vede tutti i musei associati all’AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani aprire gratuitamente le loro porte per un’iniziativa ricca di eventi, mostre, conferenze e laboratori.
Sabato 15 e domenica 16 ottobre sarà, infatti, possibile visitare gratuitamente la Galleria Civica e prenotare le visite guidate al Museo all’Aperto d’Arte Contemporanea Kalenarte.
Il 15 ottobre presso la Galleria Civica d’Arte Contemporanea “Franco Libertucci” appuntamento con
“…GLI STALKER al MAACK” – Un progetto per il territorio: CALENDE I TEMPI DELLA CONDIVISIONE.
Per la prima volta nel Molise gli architetti/artisti del collettivo Stalker,/Osservatorio Nomade, impegnati in ricerche e azioni sul territorio con particolare attenzione alle aree di margine e ai vuoti urbani in via di trasformazione, coniugando in un’unica modalità di azione ed intervento la pratica artistica e l’osservazione dello spazio urbano.
A partire dalle ore 18 interverranno Massimo Palumbo, Direttore del MAACK, Luciano De Bonis, docente dell’Università degli Studi del Molise, Michele Porsia, curatore e Vicepresidente dell’A.C. Kalenarte_MAACK e gli STALKER Lorenzo Romito e Giulia Fiocca.
Il 16 Ottobre sarà un’occasione speciale per la storia del MAACK e per il Progetto Kalenarte. Alle ore 18.00 alcune stanze della Galleria Civica d’Arte Contemporanea verranno intitolate ad artisti che hanno arricchito, collaborato e sostenuto il progetto Kalenarte sin dalla nascita: Achille Pace, Teresa Zambrotta e Franco Libertucci.
La grande sala detta “Auditorium” o “Sala Convegni” finalmente avrà il suo nome: Il filo di Achille Pace. Achille Pace, nato a Termoli nel 1923, vive e lavora a Roma ed è un pittore operante nell’ambito dell’astrattismo storico e dell’arte informale. L’arte di Pace ha come premessa l’autonomia cromatica degli espressionisti tedeschi e i problemi segnici di Paul Klee espressi dapprima attraverso la “gettata di colore” e poi attraverso l’elaborazione di un personale linguaggio incentrato sull’utilizzazione, entro spazi per lo più neutri, di un filo di cotone che, come un guizzo di luce, definisce e circoscrive lo spazio percettivo della visione. Il filo di Achille Pace ha da sempre ispirato il progetto d’arte contemporanea di Casacalenda che nel 1991 aprì al pubblico proprio con una mostra dal titolo “Il Filo”.
La piccola saletta adibita per ospitare mostre temporanee, che si trova accanto alla grande sala appena descritta, sarà intitolata a Teresa Zambrotta con il nome: i delfini di Teresa Zambrotta. La storica e critica d’arte, nonché artista scomparsa nel 2015, ha sempre sostenuto il progetto Kalenarte. Ella ha identificato nell’arte la forza creativa che permette di convogliare energie verso un rapporto di conoscenza profonda con l’universo. Ad aiutarla in questo viaggio i suoi amici delfini con i quali si sentiva intimamente connessa e che hanno guidato la sua mano nel processo di trasformazione della materia che l’arte sottende.
Strettamente legata alla storia del MAACK la figura di Franco Libertucci: figura complessa ed enigmatica della storia dell’arte del secolo scorso, nonché figlio illustre di Casacalenda, scomparso nel 2002. Nel 2007, in seguito alla ristrutturazione dei nuovi spazi della Galleria, si concretizzò la volontà di intitolare la stessa all’artista casacalendese. Domenica 16 ottobre a Franco Libertucci verrà intitolata, con il nome le sculture abitabili di Franco Libertucci, anche la stanza al piano superiore in cui sono presenti le sei litografie dell’artista. Le opere sono state donate dall’artista al Sindaco di Casacalenda in occasione dell’esposizione a lui dedicata nel 1988 in concomitanza con l’inaugurazione del ristrutturato Palazzo Comunale.