Strage di Marcinelle, il ricordo del presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Cotugno

Vincenzo Cotugno, presidente del Consiglio regionale del Molise
Vincenzo Cotugno, presidente del Consiglio regionale del Molise

Il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Cotugno, ricorda la strage di Marcinelle a sessant’anni di distanza:“Una vita, una famiglia, un lavoro. Quella mattina di 60 anni fa – scrive Cotugno –a Marcinelle per 262 persone, di cui 136 italiani, finirà tutto. Una terribile fatalità: due carrelli che si ostacolano, una condotta dell’olio tranciata, un imponente incendio nella miniera che segnerà per sempre le speranze e la vita di tanti connazionali, tra di loro 7 molisani, partiti per il Belgio per trovare un lavoro che qui non c’era. Una tragedia che unitamente al disastro di Monongah rappresenta una delle ferite più dolorose per gli emigranti italiani e molisani. Per loro è stata istituita la ‘Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo’. Sono trascorsi 60 anni da quella mattina dell’8 agosto 1956, ma il ricordo e il dolore per quella sciagura sono ancora intatti e indelebili nei ricordi dei familiari delle vittime e nella comunità molisana che ha pagato un prezzo pesantissimo in vite umane. La speranza di una vita migliore aveva portato tanti italiani a lavorare presso la miniera di carbone di Bois du Cazier, che oggi è  patrimonio dell’Unesco a ricordo di un sacrificio troppo pesante in nome del progresso. Il sogno di poter garantire una vita migliore alle loro famiglie lasciate a Busso, a Ferrazzano, a San Giuliano di Puglia e del Sannio, e che invece si è spento a quasi mille metri di profondità. Per questi motivi è doveroso che le Istituzioni tengano sempre vivo il ricordo di tragedie come quella di Marcinelle, ponendo sempre maggiore attenzione sulla sicurezza nei posti di lavoro e ricordando sempre il sacrificio di tanti connazionali che con il loro lavoro all’estero mantenevano la speranza di una vita migliore a chi era rimasto in Italia come in Molise. L’8 agosto è un giorno che deve rimarcare sempre con forza che la dignità e la vita di una persona valgono più di qualsiasi altra futile considerazione”.

Redazione

CBlive

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