Termoli, depuratore e polemiche: il sindaco Sbrocca valuta la denuncia per procurato allarme e ribadisce la salubrità delle acque della città adriatica
Si valuta con attenzione la denuncia per procurato allarme. E’ quanto emerso dalla conferenza stampa indetta dal sindaco di Termoli, Angelo Sbrocca, per parlare delle vicende che stanno interessando il depuratore del porto.
Una struttura che è sotto l’occhio del ciclone da molto tempo, “tanto e forse troppo” secondo il primo cittadino della città adriatica, per il quale si sarebbe fatto “del puro allarmismo, quando esistono analisi ufficiali che certificano la salubrità delle acque che bagnano la costa adriatica”.
Il riferimento di Sbrocca, che si è presentato all’incontro con i giornalisti con diversi assessori e consiglieri comunali, si riferisce alle dichiarazioni ed i campionamenti privati che sono stati fatti eseguire dal Movimento Cinque Stelle e che poi, secondo Sbrocca, “confermerebbero le analisi ufficiali già in possesso all’amministrazione comunale”.
Tuttavia, in tutto questo barlume di polemiche sarebbe emerso, secondo il sindaco, che le acque che bagnano la città “non solo non sono salubri ma anche inquinanti”, mentre il primo cittadino ha voluto prima di tutto smentire proprio questa circostanza.
“Sono state dette falsità – ha esordito Sbrocca – e come sindaco mi devo rimettere ai dati ufficiali in possesso e non alle percezioni“. Da quanto emerso dal mese di aprile il poi l’Arpa avrebbe fornito sempre dati positivi anche se “qualcuno da irresponsabile li ha messi in dubbio. L’Arpa – ha sottolineato Sbrocca – è lo strumento tecnico a nostra disposizione ed ha sempre detto che il nostro mare è balneabile. Con il dubbio istaurato abbiamo poi assistito ad una politica irresponsabile che ha generato nella cittadinanza e nei turisti un dato di fatto errato. E’ un fare deprecabile“.
Secondo il sindaco inoltre le notizie sono state amplificate dai social con dati che non ci sono. C’è stato anche il riferimento alle analisi commissionate dai Cinque Stelle fatte “per conto proprio” rispetto a quanto previsto dal decreto ministeriale del 2010 che evidenzia determinate procedure per eseguire i campionamenti. “E poi si arriva alle stesse conclusioni. E ‘ una situazione al limite del procurato allarme”.
Quanto accaduto sarebbe stato un danno per tutti i cittadini e per tutte quelle persone che arriveranno in città, “un danno anche per tutti gli operatori economici che lavorano nell’impresa del turismo. Un danno motivato da dati non veri. Se ci fosse stato un danno al nostro mare – ha continuato il sindaco – sarei stato il primo a pronunciarmi. L’economia del mare di Termoli non ha colori politici”.
La conferenza è poi continuata parlando dei lavori alla condotta ed all’impianto di depurazione che interessano la condotta e che vengono svolti a 1800 metri dal depuratore, in mare aperto, dove c’è stata la rottura che ha interessato i controlli ed i lavori dell’egan.
Il danno si era evidenziato alla fine dello scorso mese di gennaio ed il seguito, una volta appurato, la Crea ha presentato un progetto di riparazione in più step. Da quella circostanza in poi il Comune di Termoli avrebbe convocato diverse conferenze di servizio, la prima tre giorni dopo la verifica del danno. Successivamente la Crea ha messo a bando i lavori che sono iniziati i primi di luglio. Se questi dovevano interessare solo la rottura della condotta il termine era stato stimato in 18 giorni, in altro modo i giorni lavorativi erano stati calcolati in trenta. Da ieri, mercoledì 13 luglio, sono poi in atto nuove prove per verificare se il danno riguarda solamente la parte esterna della condotta, oppure se ci siano altri danni. Si è tenuto a precisare anche che il deflusso delle acque avviene a 1800 metri dal depuratore mentre i reflui tramite altra condotta scaricano a 250 metri e, quindi, non nelle immediate vicinanze del depuratore.
Una stoccata Sbrocca la rivolge anche alla minoranza, “vorremmo sapere quali controlli sono stati eseguiti negli anni passati sulla depurazione e nei rapporti economici con il concessionario. Strano che la minoranza, oggi, attacca chi fa i controlli”.
In Comune si è parlato anche della programmazione futura con l’idea di suggerire ad Egan la graduale dismissione del depuratore del porto. Il depuratore dell’Inarca, quando entrerà in funzione, potrà soddisfare un’utenza di dodicimila persone. I lavori sarebbero quasi ultimati, ma l’amministrazione comunale ha verificato delle inadempienze della ditta appaltatrice e starebbe per procedere con la revoca dei lavori procedendo in seguito con una procedura d’ufficio, tenendo conto che si è già in possesso dell’autorizzazione ambientale per l’attività del nuovo depuratore.
Infine, è stato già programmato un altro impianto dotato di quattro pompe di sollevamento che sorgerà nella zona del parco comunale, proprio per alleggerire progressivamente il lavoro del depuratore del porto.
In merito alla denuncia per procurato allarme il sindaco Angelo Sbrocca ha riferito che si valuta attentamente il da farsi e che le acque di Termoli sono balneabili, fatto salvo per quelle zone che già da anni sono oggetto del divieto di balneazione imposto dalla Regione. Tra queste anche quella del depuratore.