Chirurgia vascolare all’ospedale ‘Cardarelli’, il governatore Frattura: “Servizi garantiti in condizioni sicure”
“Tutte le prestazioni sanitarie devono essere erogate ai cittadini solo e soltanto in condizioni di assoluta sicurezza, se vogliamo parlare di vero diritto alla salute. La decisione assunta dal direttore generale e dal direttore sanitario Asrem di sospendere le attività di ricovero nel reparto di chirurgia vascolare dell’ospedale Cardarelli di Campobasso risponde a questo principio. Risponde, facendosene carico, all’allarme lanciato dagli stessi dirigenti medici addetti al reparto, il dottor Luca Iorio e la dottoressa Lucia Cucciolillo. Sono loro che con una nota a firma congiunta, qui allegata, lo scorso 1 giugno hanno informato anche la Procura della Repubblica di Campobasso “della situazione di pericolo che si è venuta a creare presso la chirurgia vascolare del presidio ospedaliero di Campobasso”, evidenziando che fino al 2013 il reparto vantava “il più alto case-mix della regione”, mentre a partire dal giugno 2014 è stata adottata “una serie di atti deliberativi tesi a distruggere la qualità del reparto” fino “a raggiungere la situazione drammatica di oggi”.
Ci piacerebbe sapere quali sono gli atti deliberativi richiamati nella nota come “distruttivi”.
Fa un po’ sorridere la coincidenza di un medico che parla di efficienza assoluta quando governava Michele Iorio e di sfascio totale quando altri sono intervenuti per porre rimedio ai disastri lasciati dallo stesso Iorio. E non solo.
Mentre nel recente passato tanto lodato dai dottori Iorio e Cucciolillo si spendevano fior di quattrini per rottamare i primari del Cardarelli ben sapendo che il blocco del turnover non consentiva la loro sostituzione (nel 2011 si mandava in pensione precocemente anche il primario di chirurgia vascolare), noi ci siamo battuti al Tavolo tecnico per assicurare la persistenza del reparto in Molise. È stata una battaglia dai toni anche aspri.
Il decreto Balduzzi, citato spesso a sproposito e solo quando fa comodo, prevede che il reparto di chirurgia vascolare serva un bacino di utenza tra i 400 mila e gli 800 mila abitanti, superiore, quindi, a tutta la popolazione residente in Molise. Noi abbiamo ottenuto per i molisani la deroga che ci ha permesso di mantenere la chirurgia vascolare.
Il dottor Luca Iorio sa bene, inoltre, quanto questa situazione di precarietà per mancanza di personale sia figlia del blocco del turnover imposto dal Governo a causa della dissennata gestione di Michele Iorio. Lo stesso presidente di Regione che, pur potendo, non ha mai fatto richiesta entro il 31.12.2012 di alcuna deroga al blocco del turnover, all’epoca consentita. Il superamento del blocco del turnover fissato al prossimo 31 dicembre è frutto del lavoro di riorganizzazione che noi stiamo portando avanti con i Ministeri della salute e dell’economia.
Tutto questo, sia chiaro, detto solo per inciso.
Per noi ora conta evidenziare e rassicurare i cittadini molisani che gli interventi di chirurgia vascolare in urgenza, nel periodo di transitoria sospensione delle attività, saranno assicurati dalle strutture vicine adeguate con cui sono già stati presi accordi. Si sta lavorando alacremente a che sia possibile prevedere in via sperimentale l’ubicazione dell’attività di chirurgia vascolare presso la Fondazione Giovanni Paolo II quale forma preliminare del processo di integrazione funzionale tra la Fondazione stessa e l’ospedale Cardarelli, secondo quanto previsto nel programma operativo straordinario. Naturalmente tale sperimentazione manterrà distinte le soggettività giuridiche e le autonomie gestionali delle due strutture, lasciando inalterata l’offerta sanitaria delle prestazioni di chirurgia vascolare in capo all’ospedale pubblico.
Questi sono i fatti, altro che le strumentalizzazioni delle ultime ore, vergognose e pericolose, al limite del procurato allarme”.
Lo dichiara il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, commissario ad acta per la sanità.