Poste, in Molise troppi tagli. La Uil chiede una politica aziendale che investa nel futuro

poste italiane“Poste Italiane S.p.a., la più grande azienda di servizi del nostro Paese e da pochi mesi entrata in Borsa, è per i risparmiatori italiani sinonimo di affidabilità, correttezza, serietà e trasparenza, ma allo stesso tempo depaupera la regione Molise dai servizi postali.” Così la Uil Poste molisana che continua, “Questo almeno è ciò che accade nelle piccole realtà locali presenti al ridosso delle cime imbiancate del Matese, dove giorno dopo giorno, si fa sentire sempre più insistente la carenza di presidi essenziali come quelli sanitari, scolastici e trasporti tanto da rendere, a quanti con coraggio e sacrificio hanno scelto di vivere in una regione manchevole di servizi pubblici, le cose più semplici della vita quotidiana enormemente complicate. Basti pensare come nell’area SUD 1 (PUGLIA-MOLISE-BASILICATA), siano stati razionalizzati ulteriormente altri 26 uffici postali, di cui 19 appartenenti proprio alle realtà comunali del Molise. Nella Provincia di Campobasso, ad esempio, sono aperti a giorni alterni gli uffici nei Comuni di Campochiaro, Campomarino Lido, Casalciprano, Cercepiccola, Larino Succ.1, Macchia V.F., Monacilioni, Montelongo, Morrone del Sannio, S. Giovanni in Galdo, quelli razionalizzati a due giorni a settimana sono invece S. Angelo Limosano e Trivento Centro, mentre Monteverde di Bojano è stato chiuso definitivamente.
Analoga sorte è stata prevista dai vertici aziendali per la Provincia di Isernia, la quale vive una razionalizzazione a giorni alterni presso i Comuni di Bagnoli del Trigno, Belmonte del Sannio, Roccasicura, Castelromano e San Pietro Avellana, mentre per Acquaviva di Isernia e Castelpetroso la loro apertura è passata da quattro giorni a tre giorni a settimana”.

“Capita così in Molise che i temi del lavoro, della famiglia, dell’aggregazione sociale stridano fortemente se accostati alle politiche aziendali dell’austerità, offuscate quest’ultime dalla necessità di dare ascolto solo a sterili bilanci societari che rispondano all’esigenza di ridurre i costi di gestione di una struttura nel cui interno vivono invece nuove speranze, nuove passioni, come fossero ulivi che un giorno certamente doneranno i loro frutti alla propria terra. Infatti, è sempre più frequente imbattersi in piazze silenziose nelle quali resistono e sopravvivono gli ultimi baluardi istituzionali come il Comune, la Chiesa e la Farmacia, mentre altre certezze come l’Ufficio Postale e le Scuole cedono il passo alle insindacabili decisioni di una classe dirigenziale e politica che ha perduto l’entusiasmo di investire in piccoli giardini fertili.In ultimo, e non per meno importanza, deve aggiungersi la questione dei giovani Part-Time di Poste Italiane, che da anni vivono in una velata precarietà attendendo una risposta in termini di Lavoro e Dignità che, se dovesse giungere, comporterebbe di certo un aumento dei consumi su tutto il territorio regionale.”

Dalla segreteria molisana della Uil, aggiungono “è evidente la necessità di spostare al di fuori dei freddi corridoi aziendali la discussione di tali problematiche, edificando progetti incentrati sul principio essenziale della funzionalità dei servizi volti al rilancio, allo sviluppo industriale e sociale della Regione Molise con il sostegno delle Istituzionali locali. Il rilancio di una Regione passa attraverso la funzionalità dei servizi”.

La Uil e la Uil Poste fanno sapere inoltre che “saranno vigili nella prossima riorganizzazione dei servizi postali, affinché, il Molise possa avere la giusta attenzione che merita come realtà regionale.”

Redazione

CBlive

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