GIUSEPPE FORMATO
Assise civica monotematica a Palazzo San Giorgio: inizio abbastanza movimentato con uno scontro verbale tra il consigliere della Coalizione Civica, Alberto Tramontano, e l’assessore Maio, il quale ha risposto a tono alle accuse mossegli. La minoranza aveva, infatti, accusato l’esponente del Pd di essere “poco informato e attento” sugli interventi di edilizia scolastica, che si sarebbero potuti attuare con i trasferimenti statali e regionali. E non sono mancati nemmeno scontri verbali tra gli esponenti del Movimento 5 Stelle e il sindaco Antonio Battista.
A fine assise sono stati quattro gli ordini del giorno, presentati dai pentastellati tre dei quali sostenuti dalla Coalizione Civica, bocciati dal Consiglio comunale.
“Le amministrazioni lasciano e prendono eredità – ha esordito il sindaco Antonio Battista (nel giorno del suo cinquantanovesimo compleanno, ndr), che nel suo intervento ha spiegato la situazione delle scuole nel capoluogo – sia positive che negative. Rispetto ad alcuni finanziamenti della precedente legislatura, la nostra amministrazione ha deciso di cambiare rotta. Il nostro obiettivo, più che eseguire interventi sulle scuole già esistenti, costosi e rispetto ai quali non c’è garanzia dell’antisismicità, preferiamo costruire scuole nuove. Le perplessità le mettono in luce i dati scientifici”.
“Abbiamo raccolto quasi tredici milioni di euro – ha sottolineato Battista – per la costruzione di nuovi edifici scolastici, ai quali c’è da aggiungere il ricavato della monetizzazione delle strutture scolastiche che cambieranno funzione”.
Il primo cittadino, nel suo lungo intervento, si è rivolto anche all’ex sindaco Di Bartolomeo, che aveva accusato l’amministrazione di non aver saputo trovare i documenti relativi alla costruzione di edifici scolastici negli anni ’70. “Senatore – le parole di Battista – si tratta di documentazione di quaranta anni fa, periodo che, tra le altre cose, la vedeva già impegnato in questo Palazzo. Non utilizziamo queste storie per strumentalizzare la questione”.
Presenti in aula alcuni genitori degli studenti di via Crispi e, così, il sindaco Battista ha chiarito: “L’Università di Perugia entro il fine settimana chiuderà le indagini sulla staticità della ‘Scarano’. Ho evitato di sollecitare e metter fretta a coloro che stanno lavorando, nonostante il problema del doppio turno. Ho trovato una preziosa collaborazione della dirigente scolastica, con la quale abbiamo lavorato in sinergia e sintonia”.
“Se l’Università di Perugia – ha affermato il primo cittadino – dirà che la ‘Scarano’ va chiusa, l’anno scolastico proseguirà con la divisione degli studenti al Convitto ‘Mario Pagano’, alla ‘Montini’ e alla ‘Colozza’, senza escludere la possibilità di coinvolgere anche la ‘D’Ovidio’. A nostro avviso, questa sarebbe la soluzione migliore”.
Le classi prime e seconde sarebbero destinate al ‘Mario Pagano’, le terze e le quinte alla ‘Montini’, le quarte alla ‘Colozza’.
“Le soluzioni prospettate dal comitato – ha proseguito Battista – non sono percorribili per i costi e i tempi di attivazione. Trovare un edificio idoneo, attraverso un avviso pubblico, peraltro già pubblicato dal Comune di Campobasso, richiede tempo. Stessa situazione dei moduli prefabbricati. Si rischierebbe di averli pronti quando mancherà poco alla fine dell’anno scolastico.
“Ribadisco – le parole del sindaco – che a settembre i ragazzi entreranno nelle due nuove scuole, a Sant’Antonio dei Lazzari e a via Berlinguer. Le strutture saranno terminate entro la fine dell’estate. E, in tal senso, ho già incontrato le imprese. C’è solo una variante da dover eseguire, rispetto ai bagni, al fine di adeguarli agli studenti più grandi, rispetto alle linee del progetto. Qualunque sia l’esito dell’Università di Perugia, è nelle intenzioni di questa amministrazione costruire un nuovo edificio al posto della ‘Scarano’ dopo l’attuale anno scolastico”.