Trivellazioni in Adriatico, la battaglia di “Possibile”, Durante: “Referendum depotenziati, il Consiglio regionale sollevi il conflitto di attribuzione dello Stato nei confronti della Corte Costituzionale”
ANDREA VERTOLO
“Siamo sempre dalla parte di chi difende il territorio, sia a livello ambientale che in termini di sviluppo”. Con queste parole il coordinamento regionale di ‘Possibile’, movimento legato a Pippo Civati, ha esordito nella conferenza stampa in materia di trivellazioni nel mare Adriatico.
“Siamo a disposizione – ha affermato il portavoce Michele Durante – di chi oggi, forse un po’ in ritardo, si sta organizzando per la difesa dei nostri mari. Come movimento ‘Possibile’ siamo stati per ben tre mesi nelle piazze per la raccolta di firme, utili a proporre un referendum abrogativo anche sul tema delle trivellazioni. Peccato che i sindaci della zona costiera, così come le associazioni e i comitati non hanno creduto alla nostra battaglia. Oggi – ha proseguito Durante – vediamo gli stessi impegnarsi al fine di evitare le operazioni di trivellazioni. Da un lato questo atteggiamento dispiace, in quanto i nostri quesiti, che non sono riusciti a varcare la soglia di firme utili, erano di certo più completi e organici dell’unico quesito, dei sei proposti dalle regioni, ammesso pochi giorni fa dalla Consulta. Dall’altro lato, saremo sempre al fianco di chi sposa questa importante attività a difesa del territorio”.
Sulle prossime iniziative da intraprendere, per scongiurare l’insediamento di trivelle anche oltre le dodici miglia dalla costa, Michele Durante ha chiarito: “Il quesito ammesso ha come oggetto solo il permesso di proseguire, o meno, la trivellazione anche oltre la scadenza dei permessi. Non è sufficiente, quindi, per evitare l’attività di trivellazione. Chiediamo, dunque, al Consiglio regionale del Molise di esprimersi e di prendere posizione sollevando, cosi come hanno già fatto le altre regioni depositanti, il conflitto di attribuzione per i restanti quesiti non ammessi”. L’ARTICOLO DI CBlive SULLA QUESTIONE.
Chiare anche le parole di Antonio Di Monaco, componente del coordinamento regionale di ‘Possibile’, il quale ha affermato: “Noi sosteniamo l’intera linea dei nostri quesiti che abbiamo portato nelle piazze. Non basta regolamentare le concessioni, serve un netto dietrofront sull’ipotesi di trivellazione. Proporre un referendum abrogativo solo sulle concessioni successive è assolutamente inutile”.
La conferenza è stata, poi, conclusa dalle parole di Caterina Pinto, anch’essa componente del coordinamento regionale: “A tutti piace urlare la propria contrarietà sulla questione – le sue parole – ma ci auguriamo che queste critiche nei confronti delle operazioni di trivellazione, si tramutino in fatti concreti, partecipando attivamente alla battaglia per la salute dei nostri mari. Ci auguriamo – ha concluso – che si cominci a collaborare senza campanilismi politici o associativi, che in questa fase non servono a nulla”.