Poltrone e incarichi a compagni e amici, il Movimento 5 Stelle chiede la testa di Cacciavillani: “Il vicesindaco di Agnone incompatibile con la carica di presidente di Molise Dati”
“Distribuire poltrone e incarichi a compagni di partito e amici”. Sarebbe questo per il Movimento 5 Stelle il metodo con cui il governo regionale guidato da Paolo Di Laura Frattura, a partire dal giorno del suo insediamento, ha distribuito le varie nomine, in uno stile che per i pentastellati si pone in perfetta “continuità con il passato” della legislatura targata Michele Iorio. Sotto accusa i grillini mettono in particolare gli incarichi conferiti negli ultimi giorni dell’anno appena trascorso: quello di Manuel Brasiello, fratello dell’ex sindaco di Isernia, all’Agenzia per la Ricostruzione; la proroga della consulenza all’avvocato Carmela Lalli da 90mila euro l’anno, che si occupa di società Partecipate dalla Regione, e il rinnovo del Cda di Molise Dati in cui spicca la nomina dell’assessore e vicesindaco di Agnone Maurizio Cacciavillani in qualità di presidente. Proprio per quest’ultima, i rappresentanti del Movimento 5 Stelle a Palazzo Moffa, Antonio Federico e Patrizia Manzo, fanno sapere di aver depositato una mozione per impegnare il presidente Frattura a “rimuovere ogni situazione di incompatibilità”.
“Al governatore – dicono infatti i pentastellati – sembra essere sfuggito che il suo compagno di partito, in base alle disposizioni dell’articolo 2 della Legge regionale numero 16 del 2002, appare incompatibile con il ruolo di presidente della Molise Dati in quanto è attualmente assessore nel Comune di Agnone.
“Nella delibera di Giunta – precisano ancora Federico e Manzo – si fa riferimento solo a una legge nazionale, ovvero la 39 del 2013 in materia di inconferibilità e incompatibilità, e non anche alla legge regionale che è ancora vigente. In base a quanto riportato, dunque, – sottolineano – l’assessore Cacciavillani dovrà sicuramente fare una scelta: o assessore (ruolo per il quale è stato votato dai cittadini) o presidente di Molise Dati”.
Per i pentastellati la materia delle nomine del governo regionale “è la palese dimostrazione che il centrosinistra molisano, pronto a pontificare in epoca Iorio contro i metodi spartitori e tentacolari che perpetrava l’ex governatore, appena ottenuta la maggioranza si è subito servito di quello stesso sistema tanto contestato in passato. Ciò dimostra – chiosano ancora – che pseudo destra e pseudo sinistra rappresentano l’alternativa senza alternanza di un sistema che sta radendo al suolo il Molise e le speranze dei giovani; che insegna ad essere pronti all’incoerenza in virtù di una poltrona. Un sistema per cui conta più una tessera di partito che un curriculum.
“In Consiglio regionale – ricordano Federico e Manzo – il MoVimento 5 stelle ha provato spesso a cambiare il sistema delle nomine, ma tutte le proposte di emendamento sono state sempre sonoramente bocciate dalla maggioranza”.
I grillini però dicono di non mollare, anzi assicurano di essere intenzionati a fare di più. Nei prossimi giorni fanno sapere, infatti, “di mettere a disposizione di tutti gli iscritti al portale el Movimento una proposta di legge di riordino del sistema delle nomine di competenza regionale per scrivere insieme agli attivisti un testo che rispetti davvero i criteri di meritocrazia e trasparenza”.