Il Senato approva il nuovo codice degli appalti pubblici, Ruta soddisfatto. “Semplificazione e trasparenza delle procedure”
Via libera in Senato alla delega per il nuovo codice degli appalti pubblici e sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali. “Finalmente diventa legge – il commento di Roberto Ruta, esponente molisano di Palazzo Madama – il ddl appalti che oggi ho votato con convinzione al Senato. ll testo – ha proseguito Ruta – oltre a delegare il governo ad attuare tre direttive Ue, prevede la redazione di un nuovo codice degli appalti pubblici e delle concessioni con la conseguente abrogazione delle attuali disposizioni. I criteri della delega puntano alla razionalizzazione e semplificazione del quadro normativo e dei procedimenti con il rafforzamento della trasparenza e pubblicità delle procedure di gara insieme alla verificabilità dei flussi finanziari. Nel suo nuovo ruolo, Anac elaborerà contratti-tipo e bandi-tipo anche dotati di efficacia vincolante”.
“Altra novità – fa sapere ancora il rappresentante del Pd – è il previsto superamento della legge obiettivo e l’introduzione di clausole sociali, per cui le aziende pubbliche e private che decideranno i cambi di appalto, ovviamente con regolare bando, dovranno comunicare la decisione preventivamente alle organizzazioni sindacali: per le lavoratrici e i lavoratori una garanzia senza precedenti della continuita’ occupazionale in caso di cambio d’appalto, in settori come quello dei call center e degli altri oggetto di tante vertenze che ci impegnano e impegnano i lavoratori soprattutto nel Mezzogiorno. Viene inoltre prevista la razionalizzazione ed estensione delle forme di partenariato pubblico privato; il miglioramento delle condizioni di accesso per le pmi e le imprese di nuova costituzione; la sostituzione del criterio del massimo ribasso con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa e la previsione di forme di dibattito pubblico nei territori interessati da opere infrastrutturali che hanno impatto sull’ambiente. Altra novità è poi il previsto superamento della legge obiettivo e l’introduzione di clausole sociali, per cui le aziende pubbliche e private che decideranno i cambi di appalto, ovviamente con regolare bando, dovranno comunicare la decisione preventivamente alle organizzazioni sindacali: per le lavoratrici e i lavoratori una garanzia senza precedenti della continuita’ occupazionale in caso di cambio d’appalto, in settori come quello dei call center e degli altri oggetto di tante vertenze che ci impegnano e impegnano i lavoratori soprattutto nel Mezzogiorno”.
“Il provvedimento – dice ancora Ruta – punta ancora alla valorizzazione della fase progettuale con il contestuale contenimento delle varianti in corso d’opera. Viene inoltre previsto l’affidamento delle concessioni mediante procedura ad evidenza pubblica, con una disciplina transitoria per le concessioni autostradali; la previsione di una disciplina ad hoc per i contratti di importo inferiore alle soglie di rilevanza comunitaria. Infine, per le concessioni di lavori e servizi pubblici l’obbligo di affidamento con gara riguarda l’80 per cento, per il 20 per cento vi è la possibilità dell’affidamento in house”.