A Bojano un finanziamento di mezzo milione di euro per un progetto Sprar. Gli inquilini del condominio “Bernardo” tornano dall’avvocato Cutone per verificare che non si tratti di una richiesta fotocopia relative alle delibere già revocate dalla Giunta Silvestri
A Bojano si torna a parlare della possibilità che il centro matesino torni a essere interessato dalla possibilità di un progetto volto a ospitare venti minori stranieri, rientranti nei progetti Sprar del Ministero dell’Interno.
Il condominio Bernardo (la cui proprietà è riconducibile all’assessore Angelo Bernardo), si ricorda, già fu interessato da una simile evenienza, quando l’amministrazione comunale con la delibera di Giunta numero 87 del 3 luglio 2015 autorizzò due comunità alloggio per minori denominate ‘Nelson Mandela’ e ‘Malala’, che sarebbero dovute essere gestite dalla Giada Onlus Cooperativa Sociale.
La Giada Onlus Cooperativa Sociale lo scorso 30 giugno richiese l’autorizzazione per le due comunità alloggio, 72 ore prima della delibera 87.
La cooperativa riuscì a produrre in tre giorni alcuni importanti documenti, certificati dalla stessa delibera: la copia della planimetria quotata dei locali e degli eventuali spazi verdi, quest’ultimi necessari per i progetti Sprar, l’indicazione della destinazione d’uso dei locali e degli spazi, che al 20 agosto risultavano ancora essere adibiti a uffici e locali commerciali (in precedenza c’erano gli uffici del Giudice di Pace e della Comunità Montana); la certificazione di abitabilità e di idonea conformità urbanistica; l’attestazione di possesso dei requisiti di sicurezza inerenti gli impianti presenti; il certificato di prevenzione incendi e l’illustrazione della dotazione organica del personale con le relative funzioni e qualifiche.
Il mese di luglio vide l’approvazione di altre due delibere di Giunta: la numero 88 dell’8 luglio 2015 e la 95 del successivo 20 luglio. Il Comune di Bojano, con la delibera numero 88, approvò la proposta progettuale (di appena otto giorni prima) della Giada Onlus Cooperativa Sociale di accoglienza integrata dei servizi minimi garantiti a favore dei richiedenti e titolari di protezione internazionale, apportando in conto cofinanziamento la disponibilità di strutture sportive, ricreative e culturali di proprietà del Comune di Bojano per sei ore settimanali, individuate nella delibera 95 nello stadio, nel centro sportivo Varazi e nel campo di calcetto di via Zona 167 e autorizzando l’ente a presentare istanza di contributo relativa alla ripartizione delle risorse iscritte al fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo.
La successiva delibera 95 del 20 luglio 2015 autorizzò, quindi, il cofinanziamento a carico del Comune di Bojano, attraverso l’apporto e la valorizzazione di beni, servizi e personale pari ad € 121.791,56 per l’intera durata del progetto dal 01/09/2015 al 31/12/2016, presentando apposita istanza di contributo relativa alla ripartizione delle risorse iscritte al Fondo Nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo per gli anni 2015/2016 per un importo pari ad € 525.960.
I condomini dell’immobile di via Barcellona 145 e 147 rimasero all’oscuro della vicenda fin quando un mese fa, agli inizi di agosto, sono iniziati i lavori ai due immobili, dove saranno sistemati in totale venti minori rientranti nel progetto Sprar.
Gli stessi si rivolsero all’avvocato Sandro Cutone, il quale per conto dei condomini, ha chiesto la sospensione dell’efficacia dei provvedimenti in autotutela, in attesa di chiarire una questione piena di ombre.
Il legale isernino, infatti, ravvisò nella sua istanza, inviata al Prefetto di Campobasso, alla Questura, al Comando dei Carabinieri, alla Regione Molise, all’Arpa, all’Asrem e allo stesso Comune di Bojano, diverse incongruenze delle delibere di autorizzazione, ravvisabili nel mancato rispetto del regolamento condominiale, nella effettiva presenza delle concessioni richieste (difficilmente ottenibili in appena 72 ore), nella mancanza dei requisiti soggettivi della Onlus per la gestione dei minori stranieri e, non da meno, nel numero di minori da poter alloggiare.
Il Comune di Bojano ritenne di revocare le delibere autorizzative, anche su richiesta della stessa Giada Onlus Cooperativa Sociale.
I proprietari degli appartamenti di via Barcellona 145 e 147 e il loro avvocato Cutone, negli ultimi tre mesi, non hanno abbassato la guardia. Agli inizi del mese di dicembre, quindi, una comunicazione diramata dal vice-presidente della Regione Molise, nonché assessore alle Politiche per il Sociale, Michele Petraroia, ha fatto nuovamente insospettire i condomini di via Barcellona.
Petraroia ha comunicato, infatti, che per i comuni di Bojano, Casacalenda, Cerro al Volturno, Sant’Agapito e Scapoli il Ministero dell’Interno ha approvato i progetti per l’accoglienza di 43 minori stranieri, ottenendo un finanziamento di poco inferiore ad un milione di euro (per Bojano 41.180,40 euro per il 2015 e 486.194,49 per il 2016) che consentirà a diversi operatori, mediatori culturali e assistenti sociali di attivare percorsi professionali fino al 31 dicembre 2016.
Per quel che concerne Bojano, il numero è venti, come quello delle delibere di Giunta comunale revocate e la possibilità di attivare percorsi professionali è sempre riferito alla data del 31 dicembre 2016.
I condomini di via Barcellona 145 e 147, così, sono tornati nuovamente dall’avvocato Cutone, temendo che le revoche delle ‘famose’ delibere 87 e 88 possano essere state ‘machiavelliche’ e che l’inopportunità politica dell’approvazione di un progetto in un locale di proprietà di uno degli assessori possa essere stata superata da una richiesta a un organo superiore, nel caso di specie il Ministero dell’Interno.
Il legale isernino, su mandato dei condomini, ha richiesto così l’accesso agli atti, al fine di verificare se la revoca delle delibere 87 e 88, sulle quali c’è stata battaglia, non per l’arrivo dei minori quanto per l’evidente conflitto d’interesse, non sia stata soltanto una vittoria di Pirro. I condomini ne fanno una battaglia di moralità rispetto alla eventuale sistemazione dei venti minori in un locale in affitto di un assessore comunale. “Ci chiediamo – le parole del legale isernino – se lo Sprar è venuto a conoscenza della revoca delle delibere di Giunta comunale”.