Gestione acqua pubblica, il M5S chiama a raccolta amministratori e cittadini in un incontro. “Un faccia a faccia con le istituzioni a cui spettano scelte determinanti”
‘Dal referendum del 2011 a oggi, quali le scelte sul Servizio Idrico Integrato regionale: la parola ai Comuni’: questa la denominazione del convegno promosso dal Movimento 5 Stelle del Molise il prossimo giovedì 1 ottobre alle 17 nel parlamentino regionale in via XXIV Maggio.
Un incontro rivolto a sindaci e cittadini, così come ai rappresentanti del Forum per l’acqua pubblica per fare il punto su una questione dibattuta, complessa e che sta attualmente preoccupando numerosi amministratori pubblici, alcuni dei quali hanno scelto la strada della giustizia, con i ricorsi al Tar Molise.“
“Un faccia a faccia, – dicono i pentastellati – con le istituzioni regionali e i sindaci a cui spettano scelte determinanti. Perchè se prima un Comune era chiamato a decidere la gestione idrica sul proprio territorio, ora i Comuni, insieme, devono definire il sistema idrico integrato di tutto il Molise”.
Torna dunque il tema delle perplessità circa la procedura con la quale la Regione, attraverso la delibera di Giunta numero 285 del 15 giugno scorso, ha istituito l’Egam, così come tornano e si fanno sempre più importanti e, non solo per i grillini, le “regole della governance del Servizio idrico integrato, attraverso cui passano gli investimenti presenti e futuri del settore”.
I pentastellati, ribadendo come l’istituzione dell’ente, sarebbe necessariamente dovuta passare attraverso l’istituzione di una legge regionale, ricordano come il MoVimento 5 Stelle si sia sempre battuto per garantire il diritto all’acqua pubblica. “Il decreto Sblocca Italia e la Legge di Stabilità, – dicono i grillini – invece, incentivano processi di aggregazione, fusione e dismissione delle partecipate dagli enti locali, a vantaggio dei quattro colossi multiutilities già collocati in Borsa: Hera, Acea, A2A e Iren, che potranno inglobare tutte le società di gestione dei servizi idrici, ambientali ed energetici, relegando i Comuni a un ruolo sempre più marginale”.