Festa dell’Unità sulla comunicazione, a Termoli e Vasto prosegue l’iniziativa del Partito Democratico

Festa dell'Unità del Partito Democratico
Festa dell’Unità del Partito Democratico

Due incontri di assoluto livello per riflettere sui temi dell’informazione.Termoli, serata conclusiva della ‘parte’ molisana della festa nazionale dell’Unità sulla Comunicazione, il Partito Democratico molisano ha proposto una riflessione a più voci su alcuni temi caldi e attuali.

Si inizia con i saluti di Alessia Rotta, responsabile nazionale comunicazione del PD. Per Micaela Fanelli, l’impegno del Partito Democratico molisano è quello di elevare il dibattito sulla comunicazione in Molise.

Il primo dibattito, su “L’informazione giornalistica tra privacy e diritto di cronaca” moderato e stimolato da Claudia Fusani dell’Unità, è incentrato sulla legge di riforma del processo penale che contiene norme sulle intercettazioni. Ed è proprio il relatore, Valter Verini, a spiegare che si tratta di una legge voluta per snellire i processi e che non riguarda solo le intercettazioni.

La ratio della norma è semplice: era nel programma PD fin dal 2008 per una giustizia normale. C’è notevole differenza radicale tra bavaglio e legge odierna. Perché mentre in passato si voleva colpire la possibilità dei magistrati di usare intercettazioni ora, semplicemente, si disciplina il loro uso, anche pubblico.

Sulla nuova legge dà un giudizio sostanzialmente positivo Fabrizio Rondolino, che, ricordando gli eccessi giustizialisti da Tangentopoli in poi, la ritiene una norma di civiltà.

Un parere confortato da quello del giornalista di Liberation, Erik Jozsef, che ha spiegato come in Francia la pubblicazione delle intercettazioni sia proibita, salvo l’interesse pubblico che è però valutato dal giornalista stesso. Roberto Ruta, senatore molisano del PD, ricorda il suo impegno contro le leggi ad personam ai tempi della commissione giustizia della Camera (2001-2006) e, assicura che valuterà con attenzione il nuovo testo quando arriverà al Senato.

In definitiva, si tratta di una norma valutata piuttosto positivamente.

Il secondo dibattito, sul tema “Cosa comunicare, l’agenda setting tra politica e informazione”, moderato dalla giornalista Mariangela Nestola, ha riguardato più da vicino la situazione locale: per Fanelli, l’impegno del PD molisano è quello di elevare il dibattito sulla comunicazione in una terra in cui il settore soffre, come da altre parti, di problemi quali la crisi economica e il precariato e che comunque ha una presenza quantitativamente apprezzabile di organi e di operatori dell’informazione. Ma che, secondo il segretario regionale, deve operare un salto di qualità. Ad esempio, chi legittimamente, sceglie di schierarsi da una parte, un po’ secondo il modello statunitense, poi non può pretendere di essere servizio pubblico nella stessa misura di chi non fa la stessa scelta.

Della medesima idea è Matteo Patavino, membro della segreteria regionale del PD Molise: secondo lui è pubblico tutto quello che ha della ricadute (positive) sulla società.

Il sociologo del media Ivo Germano, docente all’Università del Molise, prova a tracciare alcuni “difetti” dell’informazione locale: soprattutto, tende a scimmiottare alcune tendenze dei media contemporanei tra cui quella di affidarsi ad analisi “dietrologiche”. Inoltre è, a suo avviso, troppo rivolto a chi comunica la politica e non all’opinione pubblica.

Francesco Verducci, vice-presidente della commissione di vigilanza sulla Rai e docente di Sociologia dei fenomeni politici, ha ricordato come il governo Renzi abbia messo con coraggio al centro dell’agenda anche la questione Rai anche perché, come ricordato dal senatore Mario Rodriguez, i media tendono a uccidere la privacy e un servizio pubblico deve avere anche altri obiettivi. Per Laura Vennittelli, deputata Partito Democratico, nonostante gli impegni e gli sforzi, il governo Renzi ha commesso degli errori nel comunicare il contenuto della riforma del mercato del lavoro che contiene norme per superare il precariato e che invece è stata percepita solo come un superamento dell’articolo 18.

A fine dibattito, concerto de ‘Le cantine riunite’. Si conclude dunque con due dibattiti di spessore la “parte” molisana della festa nazionale de l’Unità. Un appuntamento ben riuscito, molto partecipato, molto ben organizzato, grazie all’impegno del PD molisano e termolese e dei giovani democratici.

La festa nazionale continua a Vasto oggi, sabato 26 settembre 2015, e domani, domenica 27.

Redazione

CBlive

Articoli Correlati

Lascia un commento

Back to top button