Boccardo (Uil): “Chi sta per indicare i nomi della Regione nel Nucleo tecnico per l’Area di Crisi? Chiarite i criteri”
Il vice presidente della Regione Molise, Michele Petraroia, ha annunciato come il ministro Federica Guidi firmerà a breve il provvedimento di nomina del Nucleo Tecnico per dare seguito al riconoscimento dell’Area di crisi nel distretto produttivo Venafro-Isernia-Bojano. Ne entreranno a far parte i rappresentanti del Ministero del Lavoro, dell’Ambiente, delle Infrastrutture, dello stesso Ministero dello Sviluppo Economico. Ma il Nucleo Tecnico coinvolgerà anche rappresentanti della Regione Molise.
“Una domanda (anzi più d’una) sorge spontanea – commenta Tecla Boccardo, leader della Uil molisana: Chi li sta individuando? Chi sono costoro? Qual è la loro esperienza in materia di attrazione degli investimenti e sviluppo d’impresa? In poche parole: chiarite i criteri e fuori i nomi”, chiedono dal sindacato.
“Se davvero si vuole che si realizzi appieno questa occasione per la crescita economica di quell’area e di conseguenza dell’intera regione, di rilancio dell’occupazione e di creazione di nuovo lavoro, si devono coinvolgere da subito alte professionalità, qualificate competenze, di qualità ed equilibrio, soggetti in grado di “leggere” il territorio e di capirne i problemi e le potenzialità, di dialogare davvero con le forze sociali e gli amministratori locali, di comprendere e farsi comprendere dai cittadini. Anche perché a questo Nucleo Tecnico spetterà predisporre entro un paio di mesi una prima proposta riferita al rilancio del territorio avvalendosi dell’assistenza tecnica di Invitalia, l’Agenzia specializzata in materia di investimenti e sviluppo, di proprietà del Ministero dell’Economia”.
“E, infine, – chiosa la Boccardo – non sarebbe il caso che, una volta nominati dal Ministro, questi esperti prima di buttar giù una prima proposta avessero una qualche indicazione da parte del territorio, facessero un primo giro d’orizzonte e ascoltassero le parti più direttamente interessate e coinvolte, si facessero un’idea di come siamo messi e di come siamo pronti a rimetterci in piedi? Sarebbe davvero opportuno un incontro/confronto con e fra le forze del lavoro, perché il lavoro deve essere al centro degli obiettivi dell’area di crisi. Anche per evitare di andare in ordine sparso e con una “creatività” spesso inconcludente e dispersiva: chi vuole oggi migliorare la ferrovia verso la dorsale tirrenica, chi vuole finanziare domani la rete informatica, chi appena possibile vuole allargare l’area a Trivento, chi pensa di utilizzare in eterno le opportunità per altri ammortizzatori sociali e chi già conta – conclude la Boccardo – di poter affidare consulenze ai soliti amici.”