Corecom, Cimino: “Calpestate le norme più elementari di democrazia, il centro sinistra si accaparra presidenza e vice presidenza”

Vincenzo Cimino
Vincenzo Cimino

Il consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti nonchè consigliere Corecom, Vincenzo Cimino, interviene sull’elezione del vice presidente del Comitato regionale delle comunicazioni.

“Ci hanno insegnato – scrive Cimino in una nota – che la vice presidenza per rispetto e per garanzia, vada alla minoranza. Atto che avviene in tutti gli enti, nelle assemblee legislative, forse anche nei condomini, dalla Costituzione in poi. Al Corecom del Molise, invece, il presidente Latessa, eletto dal centro sinistra di Palazzo Moffa, vota per il vice presidente Mileti, il quale, anch’egli di espressione fratturiana, vota per se stesso. Grandi, fantastici, eccezionali. Siccome i componenti sono tre, – dichiara il giornalista – ho inteso non prendere parte al voto, tirandomi fuori da questo teatrino squallido e ridicolo, per rispetto di me stesso e della nostra categoria. Complimenti: questo è il centro sinistra che cambia, il Molise di tutti; questi sono i cosiddetti democratici e io sarei quello di destra. Lasciando perdere la politica e le linee guida dei partiti, volevo solo sottolineare ai colleghi come nella finanziaria 2015 approvata dal Consiglio regionale, sia stato votato un taglio delle indennità del Corecom del 10 per cento e la riduzione del numero: da cinque, appunto a tre membri. Purtroppo non riesco a trovare il taglio delle indennità dei consiglieri regionali, benché sbandierato in campagna elettorale. Venendo poi ai poteri del vice presidente del Corecom, – chiosa ancora Cimino – ho poco da insegnarvi. Sostanzialmente, al di là dell’immagine, della rappresentanza e del ruolo, è una questione economica: guadagna qualcosa in meno del presidente e qualcosa in più del semplice consigliere. Auguri quindi al vice presidente Jo Mileti, ora il Corecom è formalmente nel pieno della funzionalità. Tuttavia sono certo che una simile scelta abbia offeso le normali norme del savoir faire e tutta la categoria dei giornalisti. Per quel che concerne le attività dell’organismo, stiamo per approvare la tabella di ripartizione 448/1998, ora provvisoria, e da Roma credo aspettino solo il Molise per pagare tutte le emittenti d’Italia. Ho sollecitato la definizione di una convenzione con l’Università del Molise per il monitoraggio delle tv, con la Facoltà di scienze della Comunicazione, e la predisposizione del regolamento sulla legge per l’editoria. Da uno sguardo al testo, siamo in forte ritardo, ma anche se i termini non sono perentori, più passa il tempo e più l’editoria locale soffre. Per questi motivi riterrei opportuno serrare i tempi, riunirci e confrontarci con voi su questo regolamento e chiedere maggiore velocità al Corecom. Ovviamente, i miei giudizi sulla legge non sono cambiati come non è cambiata la mia idea circa dei punti oscuri sulla norma che vanno sanati. In ultimo, ma non da ultimo, i fondi sulla carta, la legge 2009 abrogata, devono essere ancora erogati e i giornali vivono situazioni che ben conoscete. Ad eccezione del free press, ignobilmente fuori da tutto, ho chiesto maggiore attenzione e mi sforzo di spingere sul gas perché siamo in forte ritardo e la prossima seduta è prevista per il 6 ottobre”.

Redazione

CBlive

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