Semplicità e passione: l’essenza del lavoro di Adriana Niro, tornata all’Isiss di Bojano
La 21enne Adriana Niro, studentessa presso la Facoltà di Lettere e Beni Culturali dell’Università del Molise, è tornata, seppur per qualche ora, nella sua ex scuola superiore, il Liceo Scientifico di Bojano, per illustrare ai suoi ex colleghi alcune informazioni, frutto di sue ricerche, relative alla Bojano del secondo conflitto mondiale.
Torna, quindi, nella veste di mediatrice la studentessa bojanese, ragazza acqua e sapone, discreta ed educata, da sempre fortemente appassionata di storia. Con estrema semplicità Adriana si è confrontata circa la sua passione con il docente di storia contemporanea della sua facoltà, Professor Cerchia, il quale ha apprezzato l’umiltà di questa ragazza ed insieme all’ex professoressa di storia di Adriana, Alessia Ventriglia (anch’essa si era accorta delle capacità della ragazza con la quale ha mantenuto saldi rapporti anche fuori dall’Istituto), si è pensato di renderla protagonista di un progetto di storia legato ai ragazzi di scuola superiore, già stato pensato precedentemente. Adriana di fronte ad una tazza di thè freddo risponde ad alcune domande, godendosi tutto il sapore del merito, frutto di fatica.
Da dove nasce la tua passione per la storia e come si è evoluta? “La mia passione per la storia nasce praticamente con me. L’amore per la storia è stata la prima cosa che mio padre e mio zio hanno voluto insegnarmi e lo hanno fatto con gli argomenti più semplici con cui potevo approcciare. Abbiamo iniziato con i dinosauri e abbiamo finito con Mussolini, ma la cosa che ho sempre cercato di approfondire è sempre stata Bojano. Sapevamo poco e quel poco era quello che i nostri nonni e gli zii un po’ vecchiotti ci raccontavano. Papà provava a spiegare ma molte cose non le capivo, anche zio ci provava ma erano temi che neanche loro sapevano spiegarsi. Nel corso degli anni a scuola con molti insegnanti vedevo che il mio interesse non era cosi ristretto. La storia mi piaceva tutta, dalle piramidi in poi. Ma non era solo storia era amore per il passato per le antiche civiltà. Ero alla ricerca di mondi sempre più diversi dal nostro e differenti tra loro, ma con l’origine in comune”.
Perché tra tutti i periodi storici hai scelto proprio quello contemporaneo? “La scelta della storia contemporanea nasce da Bojano stessa, nel comprendere perché molti anziani mi raccontavano cose che sui libri di scuola non ritrovavo e poi specialmente perché approfondendo all’università, quello che era l’approccio insegnatoci dal professor Cerchia, diventava amore per la storia contemporanea”.
Come è nata la tua collaborazione con il Professor Cerchia? “La collaborazione con il professore è nata durante l’esame poiché gli feci notare che molte delle cose che sapevo erano frutto di ricerche personali e interviste agli anziani. Lui, contento di questo interesse, mi chiese di collaborare. Il prof è tra le persone più disponibili al mondo e benché sapesse del mio essere ansiosa non me lo ha mai fatto pesare e tuttora non lo fa”.
Cosa hai scoperto a Bojano? “A Bojano abbiamo scoperto che ci furono bombardamenti devastanti e che nessuno ne parlava; la presenza di un campo di internamento del tutto occultato, e aspetti della guerra sconosciuti”.
Come sei stata accolta da professori ed alunni nella tua “vecchia” scuola? “I miei insegnati mi hanno accolta con un gran senso di commozione e di contentezza, in un certo senso di onore ed orgoglio. Gli alunni, spero con la stessa curiosità e interesse con i quali io mi occupo di storia”.
Come ti sono sembrati gli interlocutori? “Gli interlocutori abbastanza interessati, specialmente perché vicini agli esami di stato e questo progetto potrebbe essergli utili nel creare qualcosa di originale”.
Progetti per il futuro? “Per il futuro non abbiamo niente di certo, magari l’insegnamento o forse continuare a studiare”.