Cronaca

Caporalato in Molise: gli schiavi del nuovo millennio

caporalatoMARIA CRISTINA GIOVANNITTI

Il caporalato, il fenomeno di malavita e sfruttamento illecito del lavoro agricolo, torna alla ribalta dopo le ultime morti estive di braccianti in Italia meridionale. Senza contratti, o con contratti fittizi, senza nessun diritto o tutela gli schiavi del nuovo millennio lavorano come bestie da soma. Non solo immigrati, ma anche italiani che lavorano per 12 ore di fila sotto il solleone.

La piaga maggiore si vive in Puglia ed in Molise, a svelarlo il dossier ‘Terraingiusta’. Alla luce delle ultime morti, il problema del Caporalato torna all’indomani dell’anniversario della morte del 35enne bracciante del Basso Molise, Gheorghe Radu, avvenuta il 29 luglio 2008.

È  di ieri, venerdì 28 agosto, la notizia del blitz del Corpo Forestale dello Stato di Venafro in un terreno agricolo di Sesto Campano, in provincia di Isernia. Qui le forze dell’ordine hanno scoperto 40 persone, tutte straniere e senza documenti, intanti a raccogliere fagiolini. I lavoratori sono stati portati presso il Comando Stazione Forestale di Venafro dove, a cura della Polizia Scientifica della Questura di Isernia, si sta procedendo agli accertamenti, anche sulle loro nazionalità.

Gli inquirenti hanno inoltre accertato che l’attività era svolta su un terreno di proprietà di una persona di Sesto Campano che aveva regolarmente venduto il raccolto a corpo a un imprenditore di Mondragone, provincia di Caserta che ne avrebbe dovuto curare anche la raccolta.

Mentre è in questi giorni di fine agosto che risale l’ultimo episodio di caporalato nelle campagne di San Severo: arrestato Antonio Celozzi, un trafficante di braccianti agricoli, secondo il Provvedimento del Tribunale del Riesame di Bari. Lui, alla guida di un bus pieno di nuovi schiavi moderni, ogni giorno portava queste persone tra Campobasso, Chieti e Foggia. A questo, oltre che una sottopaga che ufficialmente doveva essere di 54,36 euro ed invece risultava di 30/40 euro, si aggiungevano i maltrattamenti in pieno stampo mafioso dell’uomo.

Redazione

CBlive

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