Opere pubbliche, Nagni: “Guardiamo alle esperienze già avviate altrove, soluzioni efficaci, migliore tempistica e qualità”
“Condividendo l’idea del ministro Del Rio che i tempi di realizzazione delle opere pubbliche rappresentino un tema legato alla democrazia, alla credibilità delle istituzioni, alla cultura della rendicontazione ai cittadini di ciò che si fa, al controllo sociale e civico, è necessario che anche gli sforzi delle pubbliche amministrazioni procedano di pari passo nell’intento di poter garantire la qualità di grandi lavori da realizzare attraverso finanziamenti pubblici”. Si esprime così l’assessore regionale ai Lavori pubblici, Pierpaolo Nagni.
“In un momento – prosegue – in cui le linee dettate dal governo nazionale vanno nella direzione di un auspicabile miglioramento in termini di tempi di realizzazione e di qualità delle opere pubbliche, e ne è un esempio la revisione del Codice dei Controlli, l’analisi territoriale su tutto il territorio nazionale evidenzia un forte divario tra le prestazioni delle aree settentrionali e quelle meridionali. Tra le regioni più veloci ed efficienti, l’Emilia Romagna, il Trentino Alto Adige, la Lombardia e il Piemonte, tra quelle più lente la Sicilia e la Basilicata. I dati confermano anche che le fasi preliminari, specie quelle legate alle prime progettazioni, sono quelle più complesse e quelle in cui gli elementi di incertezza tecnici, amministrativi ed economico-finanziari rendono più lunghi i tempi di attuazione e più difficili le previsioni sull’avanzamento dell’opera. Ecco allora che il recente aggiornamento del codice dei Controlli può, in questo senso, dare una nuova linea di indirizzo rafforzando l’azione di vigilanza e di monitoraggio dei vari aspetti degli interventi”.
“In pratica, – specifica Nagni – oltre alle già previste attività di controllo, potranno essere individuati degli organismi terzi, accreditati secondo la norma ISO 17020 e riconosciuti dal MIT, dal sistema bancario e da quello assicurativo, utili a portare avanti questo orientamento. Si tratta, dunque, di una verifica del progetto aggiuntiva finalizzata ad accertare la conformità della soluzione progettuale prescelta alle specifiche disposizioni funzionali, prestazionali, normative e tecniche contenute nello studio di fattibilità, nel documento preliminare alla progettazione ovvero negli elaborati progettuali dei livelli già approvati. Lo stesso sistema di verifica servirà inoltre ad accertare la completezza della progettazione; la coerenza e completezza del quadro economico in tutti i suoi aspetti; l’appaltabilità della soluzione progettuale prescelta; i presupposti per la durabilità dell’opera nel tempo; la minimizzazione dei rischi di introduzione di varianti e di contenzioso; la possibilità di ultimazione dell’opera entro i termini previsti; la sicurezza delle maestranze e degli utilizzatori; l’adeguatezza dei prezzi unitari utilizzati. Infine, la manutenibilità delle opere, ove richiesto”.
“Un passo di modernità rispetto al quale, – conclude l’esponente dell’esecutivo Frattura – anche la Regione Molise sta guardando con interesse. L’idea è quella di cogliere e rilanciare l’invito ad alzare il livello, almeno per le opere di una certa entità, prendendo ad esempio le esperienze delle altre regioni, per lo più del nord, che hanno già sperimentato con ottimi risultati questo sistema d’ausilio alle verifiche già previste, calandolo anche nella nostra realtà al fine di ottenere migliori risultati dal punto di vista della tempistica e della qualità delle infrastrutture e degli edifici pubblici”.