Sanità, Codacons: “Il giallo del decreto 37 mai revocato. Confermati i 60 posti letto alla clinica di Salcito mentre chiudono gli ospedali pubblici”
Il Codacons, tramite i legali Pino Ruta e Massimo Romano, torna a parlare dei 60 posti assegnati alla clinica di Salcito, gestita dalla Fondazione Neuromed.
“Tornano d’attualità il decreto 37 e i ‘famosi’ 60 posti letto assegnati ex novo dal Presidente Commissario ad acta Frattura in favore della Fondazione Neuromed di Salcito – scrivono gli avvocati Pino Ruta e Massimo Romano –. Dopo la dura presa di posizione di comitati, associazioni ed esponenti politici anche dello stesso partito del Governatore, critici verso la sua politica sanitaria ancora una volta indirizzata a favorire il privato ai danni del sistema pubblico, nella conferenza stampa di fine anno, presso la sede della Giunta Regionale, il Presidente Commissario ad acta Paolo Frattura aveva comunicato ufficialmente la decisione di revocare il tanto discusso “decreto 37”: si tratta del piano regionale della riabilitazione, con il quale a novembre Frattura ha assegnato ex novo ben 60 posti letto di riabilitazione in favore della Fondazione Pavone di Salcito, facente capo al gruppo privato Neuromed, sulla base di un presunto “nuovo accreditamento” che tuttavia sarebbe incompatibile e addirittura vietato dalle restrizioni del regime del Piano di rientro.
Era stato, infatti, proprio il Presidente Commissario ad acta ad evidenziare, nel dichiarare la volontà di revocare il decreto, varie criticità del provvedimento, a partire dall’adozione avvenuta nel periodo di vacatio della Direzione Generale Sanità ricoperta ad interim dal direttore generale, promettendo di ripartire i posti letto per riabilitazione e lungodegenza sui presidi ospedalieri pubblici minori a rischio chiusura.
A distanza di mesi, però, il decreto 37 è ancora valido ed efficace. Contrariamente a quanto promesso, il decreto infatti non è mai stato revocato. Dopo ben due sospensioni, disposte con i decreti n. 10 e 23, l’ultimo dei quali ha disposto la sospensione fino al 30 aprile 2015, il decreto che avrebbe dovuto essere revocato è, al contrario, pienamente valido ed efficace.
La conferma arriva dopo l’udienza prevista per questa mattina al Tar Molise, nel ricorso promosso da una struttura privata per l’annullamento del decreto, giudizio nel quale il Codacons, rappresentato dagli avvocati Pino Ruta e Massimo Romano, è interveniente ad adiuvandum per sostenere le ragioni di una organizzazione sanitaria pubblica, equilibrata ed efficiente, che salvaguardi i LEA di tutti i cittadini e non privilegi ingiustamente quella privata a danno di quella pubblica. Uno stato di incertezza, quello sull’esito del decreto, che ha indotto l’avvocatura della Regione a rinviare la discussione in attesa di decisioni.
E così, mentre dal territorio giungono notizie sempre più incalzanti ed allarmanti sulla chiusura di interi reparti degli ospedali pubblici, permane la più totale incertezza sulla sorte dei 60 posti letto assegnati ancora una volta ai privati, nello specifico alla Fondazione Pavone di Salcito della Neuromed, nonostante il divieto di procedere a nuovi accreditamenti per i vincoli del piano di rientro e nonostante le promesse del Presidente Commissario, ancora una volta disattese nonostante gli impegni pubblicamente assunti.