Sanità ed editoria, Frattura smonta le accuse: “Prima di darmi del Pinocchio qualcuno farebbe bene a documentarsi”
Il decreto di nomina del project manager della sanità e la nuova legge di sostegno all’editoria molisana: questi, i temi affrontati dal presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, nel corso di una conferenza stampa convocata nella sede del Consiglio regionale per confutare e annullare le accuse di poca trasparenza e conflitto di interessi avanzate, in sostanza, per entrambe le questioni.
La prima, il decreto di nomina del project manager della sanità regionale. Il governatore, carte alla mano, ha ripercorso tutti i passaggi della vicenda, smontando in maniera definitiva le contestazioni sulla mancata trasparenza mosse dal Codacons. “Il decreto numero 39 del 16 dicembre 2014 di nomina del project manager della sanità è inefficace perché mai pubblicato dalla struttura commissariale – le parole di Frattura –. Un decreto, e questo vorrei ricordarlo anche agli avvocati che trasmettono note stampa per conto del Codacons, per essere efficace deve essere pubblicato. Nel caso specifico, lo è ancora di più, inefficace, perché lo stesso ingegnere Riccardo Tamburro ha rinunciato all’incarico proprio lo stesso giorno del decreto, il 16 dicembre scorso. Ai tanti Sherlock Holmes che circolano in Molise suggerisco di documentarsi bene prima di darmi del Pinocchio”.
Dunque, la ricostruzione del presidente: “Tra le attività e le azioni volte al superamento delle principali criticità del servizio sanitario regionale, comunicate ai Ministeri della salute e dell’economia, la struttura commissariale con nota del 30 settembre 2014 aveva individuato anche la nomina del project manager dei programmi operativi. Il 2 dicembre 2014 il direttore generale della salute della Regione, Marinella D’Innocenzo, con determina numero 195 individuava il project manager nella figura del direttore del Servizio controllo di gestione e flussi informativi della sanità, Riccardo Tamburro. Nel verbale del 18 dicembre 2014 il tavolo tecnico contestava la determina del direttore generale perché non sottoscritta dalla struttura commissariale, ne chiedeva l’annullamento perché in contrasto con la gestione commissariale del Piano di rientro, ribandendo, tra l’altro, l’obbligatorietà della trasmissione di tutti i provvedimenti al tavolo tecnico esclusivamente dalla struttura commissariale, vale a dire dal commissario e dal subcommissario. Quindi nessun atto/decreto di nomina del project manager a firma della struttura commissariale è mai stato trasmesso al tavolo tecnico”.
Eloquenti i documenti per Frattura: “Il decreto del commissario ad acta numero 39 non è stato mai pubblicato, non è mai stato trasmesso al tavolo tecnico e c’è la contestuale rinuncia all’incarico del diretto interessato, l’ingegner Tamburro: mi chiedo dove sia la sensazionale notizia comunicata dal Codacons e amplificata fino alla strumentalizzazione ad effetto da alcuni, i soliti, organi di stampa. Quali falsità nelle dichiarazioni del sottoscritto si possono riconoscere, dove sarebbe mai mancata la trasparenza?”.
Sul punto del sospetto conflitto di interessi riferito ai recenti provvedimenti adottati per l’editoria, Frattura ha replicato all’ex governatore Michele Iorio critico sulla nuova legge. “Il consigliere Iorio sostiene che la maggioranza di centrosinistra si sia macchiata di una colpa grave con l’approvazione della legge a sostegno dell’editoria locale. Prendiamo atto della lezione che ci arriva da chi, al governo di questa Regione negli anni passati, ha utilizzato sistemi assolutamente discrezionali scegliendo di beneficiare con soldi pubblici alcune testate a discapito di altre. Approccio assolutamente distante dall’idea di democrazia che noi abbiamo e siamo orgogliosi di averla così diversa dalla sua”, l’affondo del governatore.
“Come già spiegato, il centrosinistra ha approvato una legge di sistema che tiene conto delle diverse forme espressive dell’informazione regionale. Per la prima volta c’è una norma a tutela dei giornalisti, tutti, che lavorino nella carta stampata, per emittenti radio e televisive o per il web. Non abbiamo prodotto regole discriminatorie, abbiamo posto un tetto giusto in virtù del quale ci sarà un’equa e ponderata distribuzione delle risorse pubbliche, a differenza di quanto accadeva in passato. Tutti, e sottolineo tutti, possono accedere ai contributi regionali, scegliendo tra i benefici previsti dalle varie leggi in vigore. Per noi qui sta il sale della democrazia che garantisce la libertà di iniziativa, a differenza delle pretestuose discettazioni di Michele Iorio”.
Premettendo come principio fermo il valore della presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva, perché “noi siamo convintamente garantisti”, il presidente Frattura ha citato testualmente alcuni passaggi contenuti nell’inchiesta giudiziaria riguardante il cosiddetto Sistema Iorio, sul quale la Procura di Campobasso avanza anche accuse di commistione tra il potere politico e alcuni organi di informazione.
“La Regione è chiamata in causa come parte offesa, valuteremo il da farsi con i competenti uffici regionali”, ha annunciato Frattura.
“Vorrei ricordare, come è scritto in queste carte, che il precedente governo regionale per il servizio di protezione civile ha speso per sei anni 200 mila euro più iva l’anno per l’affitto dei ponti radio dall’emittente televisiva, Telemolise. Scaduto il contratto, oggi avviamo una collaborazione con il 118 per i ponti radio della protezione civile: erogheremo lo stesso servizio azzerandone i costi a beneficio dei cittadini molisani. A fronte di questo, mi domando quale sia il vero conflitto di interessi”, la dura conclusione del presidente della Regione, Paolo Frattura.